Il tablet può essere uno strumento prezioso per la persona afasica. I vantaggi come dispositivo fisico sono dovuti soprattutto alle dimensioni (può essere portato in giro e, a differenza dello smartphone, ha una dimensione sufficiente a ridurre l’impatto di eventuali difficoltà motorie) e al sistema di interazione (ovvero il tocco, molto più immediato del mouse del computer). Per quanto riguarda i programmi, le cosiddette app hanno spesso interfacce intuitive che riducono al minimo l’aspetto verbale a vantaggio di quello iconico.

Quale può essere lo scopo dell’adozione di un tablet per la persona afasica? Il primo pensiero è sicuramente “un ausilio al trattamento riabilitativo”, ma non si tratta dell’unica strada. Le app possono essere anche uno strumento di supporto alla comunicazione e, più in generale, alle attività quotidiane. Anche in questo caso, la portabilità dello strumento è un fattore decisivo.

Nell’articolo How to Use Apps Clinically in the Treatment of Aphasia (2012), Holland e altri raccomandano quattro passaggi chiave nell’adozione di un tablet per la persona afasica:

  1. Stabilire l’effettivo vantaggio che deriverebbe dall’uso del tablet
  2. Insegnare all’inizio le operazioni di base (accensione, spegnimento, monitoraggio della batteria)
  3. Scegliere all’inizio poche app (se necessario, iniziare con un’app non direttamente legata allo scopo riabilitativo)
  4. Capire se il tablet deve essere uno strumento riabilitativo o compensativo (o entrambi)

Le app. L’aspetto positivo per quanto riguarda le app è che non è necessario che un’app utile a una persona afasica sia stata progettata con questo target in mente. Al contrario, la maggior parte delle app usate a scopo riabilitativo o di supporto alla comunicazione sono state progettate per altre condizioni (in particolare l’autismo); è anche vero che un’app utile non deve essere per forza riabilitativa. Software come Google Maps o Skype possono portare benefici nella vita della persona afasica aumentando la sua autonomia.

Purtroppo, come spesso accade, la maggior parte delle evidenze, delle esperienze e delle applicazioni sono disponibili – da anni – in lingua inglese, mentre in Italia il panorama è molto più spoglio. Fortunatamente, alcune app americane sono state tradotte anche nella nostra lingua.

I nostri corsi e materiali sul trattamento dell’afasia