Nell’adulto, la disgrafia acquisita (o agrafia) è la perdita parziale o totale dell’abilità di scrittura. Solitamente si manifesta in seguito a cerebrolesione (ictus, trauma cranico) o a malattia neurodegenerativa. Poiché le componenti coinvolte nel processo della scrittura sono molteplici (la conoscenza delle lettere, la memoria di lavoro per mantenerle a mente, la capacità prassica di scrivere le lettere) e molto altro, esistono diversi tipi di agrafia che possono originare da problemi “centrali” (quindi di elaborazione linguistica ) e “periferici” (non di tipo linguistico, come ad esempio la micrografia nel Parkinson). Anche il neglect può causare, ovviamente, difficoltà di scrittura.

Una recente review di Tiu e Carter (2020) [1] ci aiuta a mettere ordine tra i diversi tipi di agrafia.

Esistono delle agrafie “pure” dove non sono compromessi né altri aspetti linguistici né aspetti prassici esterni alla scrittura. Le agrafie pure possono essere distinte in agrafia linguistica pura (linguaggio e lettura intatte, calligrafia normale, ma errori ortografici solitamente fonologici e lessicali) e in agrafia aprassica pura (linguaggio e lettura intatte, calligrafia peggiorata, difficoltà nell’eseguire soltanto prassie relative alla scrittura). Ovviamente, tra questi due poli, possono essere presenti dei quadri misti con compromissioni su entrambi i versanti.

In relazione al tipo di afasia possiamo avere:

Agrafia nell’afasia non fluenteLa scrittura rispecchia solitamente le caratteristiche dell’afasia; la produzione è limitata e sono presenti omissioni di lettere. La calligrafia è spesso scadente ed è presente agrammatismo.
Agrafia nell’afasia fluenteAnche in questo la scrittura rispecchia le caratteristiche dell’afasia; il numero di parole prodotte può essere sovrabbondante con produzione di neologismi. Gli elementi grammaticali possono essere sovrabbondanti rispetto ai nomi.
Agrafia nell’afasia di conduzioneEsistono pochi studi al riguardo; alcuni di essi riferiscono, anche nello scritto, il fenomeno della “conduit d’approche” presente nel parlato.

Gli strumenti a disposizione del clinico per identificare il tipo di afasia sono:

  • La calligrafia (marker caratteristico dell’agrafia puramente aprassica)
  • Il dettato (compromesso nell’agrafia linguistica, ma non in quella aprassica)
  • La copia (una scrittura che migliora in copia può indicare una maggiore compromissione del livello linguistico)
  • Altre modalità di scrittura (ad esempio al computer o con lo smartphone) possono evidenziare difficoltà specifiche di tipo prassico
  • Scrittura di non parole: permette di distinguere il livello di compromissione, in particolare se è stato intaccato il livello sublessicale

I nostri corsi e materiali sul trattamento dell’afasia

Bibliografia

Tiu JB, Carter AR. Agraphia. 2020 Jul 15. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2021

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