Diagnosi DSA: cosa fare dopo

1 – Controllare che la relazione diagnostica rispetti certi criteri

Come previsto dall’Accordo tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano su “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei Disturbi specifici di apprendimento (DSA)”la relazione deve contenere i codici ICD-10 relativi alla diagnosi di DSA (F81.0 per la dislessia, F81.1 per la disortografia, F81.2 per la discalculia, F81.8 per la disgrafia).La relazione deve elencare i test utilizzati ai fini diagnostici con i relativi punteggi in ciascuno di essi. Questi test devono rispecchiare lo standard minimo previsto dalla Consensus Conference; nello specifico deve essere almeno somministrato un test che valuti il funzionamento intellettivo (e quindi riportare il quoziente intellettivo, ovvero il QI) e i test relativi agli apprendimenti di tipo scolastico (lettura, scrittura e calcolo).

Ma attenzione, limitare una diagnosi alla somministrazione dei test appena citati non fornisce un profilo esaustivo che tenga conto dei punti di forza e delle difficoltà della persona (vedi anche La valutazione della dislessia: i test).

La relazione deve indicare le opportune misure di personalizzazione didattica utili alla stesura del piano didattico personalizzato (PDP) da parte della scuola. Ancora più sarebbe utile conoscere la disponibilità da parte di docenti e professionisti a mettersi in contatto, in modo che si possa collaborare durante la preparazione del PDP.

2 – Recarsi a scuola per consegnare la relazione diagnostica

Consegnare la relazione diagnostica e richiedere la stesura del PDP.

Far protocollare la relazione con diagnosi di DSA: portare copia della relazione diagnostica originale alla propria scuola e far apporre il timbro con data di consegna e numero di protocollo; appuntare il numero di protocollo.

Come detto precedentemente, si consiglia di parlare con i docenti (assicurandosi che anche loro abbiano ricevuto la relazione diagnostica) per cercare di metterli in contatto con i professionisti che si sono emesso la diagnosi di DSA in modo che i primi, quando opportuno, possano essere supportati nella personalizzazione della didattica. Il PDP dovrebbe essere pronto entro il primo trimestre o entro 90 giorni dalla consegna della relazione diagnostica.

3 – Verificare l’adeguatezza del PDP

Controllare che gli strumenti compensativi corrispondano a quanto scritto e/o detto da chi ha fatto la diagnosi di DSA.

Controllare che le misure dispensative corrispondano a quanto scritto e/o detto da chi ha fatto la diagnosi di DSA.

Controllare che sia stata attuata una vera PERSONALIZZAZIONE della didattica: un piano didattico personalizzato non deve rappresentare un adempimento burocratico ma una serie di azioni concrete per consentire a uno studente di esprimere tutto il suo potenziale; non si tratta quindi di spuntare una checklist o di fare copia e incolla di altri PDP (cioè rendendolo uguale a quello di un altro studente), piuttosto dovrebbero essere utilizzate soltanto le misure adeguate allo studente e adattarle alle specifiche situazioni.
Per controllare che ci sia una vera personalizzazione può essere utile far visionare il PDP al proprio specialista di riferimento e, in alcuni casi, richiedere l’accesso agli atti per verificare che quanto dichiarato all’interno del documento sia realmente attuato.

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