Negli ultimi anni, i continui cambiamenti legislativi riguardanti la scuola hanno portato a un proliferare di sigle fra cui può essere difficile districarsi (vedi, ad esempio, POF, PEI, PDP, BES, DSA…). In particolare una difficoltà in cui spesso ci si imbatte sta nel distinguere fra DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) e BES (bisogni educativi speciali). Non è raro infatti trovare genitori di studenti che chiedono delucidazioni in merito.

Partiamo dai DSA

Si tratta di una categoria di disturbi in cui rientrano dislessiadisortografiadisgrafia e discalculia. Vengono diagnosticati da psicologi e/o neuropsichiatri (più eventualmente altre figure come, ad esempio, il logopedista, in base alla regione a cui ci si riferisce). La loro identificazione è di pertinenza del settore sanitario. In tale contesto clinico si cercherà di comprendere le caratteristiche della persona (punti di forza e debolezza, eventuali altre difficoltà associate ecc.), in base alle quali la scuola dovrà adottare le strategie didattiche opportune (inclusi, quando necessario, strumenti compensativi e dispensativi) e dovrà elaborare un piano didattico personalizzato (PDP).

E i BES?

Contrariamente a quanto spesso si crede, non sono una categoria diagnostica e di per sé non identificano un disturbo poiché qualunque studente può manifestare dei bisogni educativi speciali nel corso del suo percorso di studi. Ci riferiamo a una difficoltà che dà diritto a un intervento personalizzato (che può portare al PDP) ma non si tratta di un concetto clinico, bensì pedagogico.
Qualunque studente può avere dei bes per diversi motivi: fisici, biologici, fisiologici, psicologici e sociali.

Chi sono gli studenti con BES?

Secondo C.M. n° 8 del 6 marzo 2013 l’area dei Bisogni Educativi Speciali (BES) comprende: “lo svantaggio sociale e culturale, i disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, le difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.
Come si può facilmente comprendere, non ha senso parlare di “diagnosi BES” perché all’interno di questa categoria rientra un gruppo fortemente eterogeneo di persone, sia con diagnosi molto diverse fra loro, sia senza diagnosi.


In estrema sintesi potremmo dire che a livello concettuale DSA e BES differiscono per essere una categoria diagnostica e una categoria “scolastica”, rispettivamente .

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