Accade spesso che, in seguito alla manifestazione di problemi scolastici, da una valutazione neuropsicologia in età evolutiva emergano difficoltà di memoria di lavoro (ammesso che questi aspetti siano stati valutati). Tali difficoltà possono avere un impatto molto rilevante sugli apprendimenti dello studente.

Come abbiamo precedentemente discusso, tra le varie funzioni esecutive la memoria di lavoro sembra avere un ruolo cruciale in ambito scolastico e, dato il suo ruolo determinante, Milton J. Dehn uno psicologo statunitense ha stilato una guida su come adattare la didattica in presenza di studenti con deficit della memoria di lavoro, cercando di basarsi sulle evidenze provenienti dalle ricerche nel settore.

In particolare ha stilato un elenco di indicazioni che qui ricapitoleremo

Rispetto all’organizzazione dei contenuti e dei materiali…

  • Il carico cognitivo può dipendere dalla quantità di informazioni da apprendere, dalla complessità e dalla difficoltà insita della materia da studiare. Per questo motivo è consigliabile ridurre le informazioni in piccole unità poiché richiedono così meno processi di integrazione, avendo un minor carico cognitivo da sostenere durante il processamento delle stesse. In ogni caso la difficoltà nel gestire le informazioni possono essere ridotte anche dalle conoscenze pregresse della materia
  • È utile sequenziare il programma da studiare dal semplice al complesso.
  • È importante tenere conto della novità dell’argomento. Minori conoscenze pregresse si hanno a riguardo, maggiore è il carico cognitivo richiesto.
  • Controllare sempre la congruenza fra le informazioni da elaborare e quelle da ricordare (l’autore riporta un interessante esempio negativo: chiedere di imparare a memoria i nomi delle capitali per poi chiedere, in fase di verifica, invece di collocarle correttamente su una cartina geografica).

Rispetto alle procedure per ridurre questo carico cognitivo…

  • Fornire esempi di esercitazioni completamente o parzialmente svolte poiché avere a disposizione degli elementi riduce la quantità di informazioni da tenere attive in memoria di lavoro.
  • Cercare di integrare le informazioni in un’unica fonte. Se è necessario utilizzare più fonti di informazioni, è opportuno organizzarle in modo che siano affiancate.
  • Presentare i problemi aritmetici in maniera verticale piuttosto che orizzontale.
  • Fornire allo studente materiali che consentano di focalizzarsi sul processo minimizzando la quantità di informazioni da tenere a mente. Tenere in vista liste di informazioni o di passaggi di un procedimento da seguire riduce il carico di memoria di lavoro.
  • Iniziare l’apprendimento con pochi elementi che possono essere imparati isolatamente per poi aggiungerne in maniera graduale.

Riguardo alle istruzioni e alle modalità di insegnamento…

  • Linguaggio e verbosità del docente. Comprendere un linguaggio complesso aggiunge un ulteriore carico cognitivo rispetto a quello già richiesto da compito. Sono consigliate quindi frasi semplici e concise che permettono allo studente di dedicare le proprie risorse cognitive interamente alle informazioni da apprendere.
  • La lunghezza della lezione può aumentare le interferenze in memoria (proattive e retroattive) rispetto alle informazioni da apprendere, man mano che aumentano le stesse. L’impegno nel gestire tali interferenze aumenta il carico cognitivo.
  • Presentare le istruzioni in maniera organizzata rende più semplice la comprensione da parte degli studenti.
  • È importante anche come l’insegnante elabora le informazioni. Per elaborare si intende il collegare esplicitamente le nuove informazioni a quelle pregresse già acquisite, in modo da aiutare lo studente a comprenderne la relazione.
  • Lasciare allo studente abbastanza tempo per processare e memorizzare le informazioni. Concedere più tempo significa dare allo studente maggiori occasioni di passare da una fase di comprensione delle informazioni a una fase di ripasso e stabilizzazione in memoria.
  • Considerare l’importanza dei processi secondari richiesti. Per esempio, in una fase in cui lo studente è impegnato ad ascoltare una lezione per comprendere ed elaborarla mentalmente, il dover contemporaneamente prendere appunti è un’aggiunta al carico cognitivo già presente.

In merito alle procedure per ridurre questo tipo di carico cognitivo…

  • Mantenere l’ambiente di studio tranquillo e libero da fonti di distrazione. Inibire le interferenze è un ulteriore processo cognitivo che sottrae risorse attentive.
  • Differenziare le istruzioni in maniera da adattare il livello di processamento richiesto alla capacità di memoria di lavoro dello studente.
  • Utilizzare un approccio di insegnamento strutturato, per esempio con istruzioni dirette che contengano una ripetizione incorporata, in modo che lo studente si possa concentrare sulla comprensione del processo piuttosto che sul mantenimento delle informazioni in memoria di lavoro.
  • Evitare la presentazione di informazioni confusive o non essenziali per evitare un carico cognitivo aggiuntivo e superfluo.
  • Presentare le stesse informazioni sia in maniera verbale che visiva può ridurre la difficoltà nel processarle da parte dello studente che abbia difficoltà in una delle due modalità.
  • Richiedere allo studente di focalizzarsi su un solo processo alla volta. Vietato il multitasking.

Rispetto alle caratteristiche e strategie cognitive dello studente…

  • Il carico di memoria di lavoro può dipendere da quanta interferenza cognitiva (pensieri e associazioni irrilevanti) deve essere inibita e dalla capacità stessa di inibizione da parte dello studente.
  • Incide molto anche il livello pregresso di competenza di uno studente rispetto a una materia; a un maggiore livello di competenza su un argomento corrisponde un minore carico cognitivo richiesto per apprendere nuove informazioni nello stesso ambito.
  • Oltre alla capacità di memoria di lavoro, incidono sulla difficoltà di apprendimento (e quindi sul carico cognitivo richiesto) anche altri aspetti cognitivi come la velocità di elaborazione delle informazioni e la capacità di ragionamento fluido.
  • È determinante anche l’utilizzo di strategie di memorizzazione ben sviluppate, come per esempio il chuncking.
  • Risulta molto utile anche il livello di metamemoria dello studente. Può essere d’aiuto conoscere in maniera approfondita il funzionamento della memoria, del carico cognitivo, delle proprie fragilità di memoria. Sono tutti aspetti che, se tenuti in debita considerazione, possono aiutare a prendere decisioni consapevoli sulle proprie modalità di studio ottimizzando le proprie risorse cognitive.

Rispetto ai metodi per gestire questo tipo di carico cognitivo…

  • È utile guidare lo studente alla costruzione di schemi e alla loro modificazione, per esempio insegnando a classificare, interpretare, esemplificare, differenziare e fare inferenze.
  • È opportuno permettere allo studente di regolare i propri ritmi di apprendimento e permettergli di aumentare il tempo per completare l’elaborazione di informazioni necessarie per apprendere.
  • Insegnare allo studente come ridurre il carico cognitivo. Per esempio è utile spiegare che studiare con la musica può essere cognitivamente più impegnativo perché richiede un processo di inibizione delle informazioni irrilevanti.
  • Insegnare allo studente come gestire il proprio carico cognitivo in modo da migliorare il mantenimento in memoria delle informazioni. Per esempio può essere utile spiegare quando passare da una fase di elaborazione a una fase di ripasso.
  • Incoraggiare lo studente a chiedere aiuto quando ritiene che sia troppo difficile processare e mantenere in mente le informazioni.

Alla fine di questo elenco l’autore sottolinea che gli studenti con deficit di memoria di lavoro possono effettivamente apprendere se sono molto esposti alle informazioni mantenendo un carico cognitivo ridotto. Spiega inoltre che forse il modo migliore per ridurre tale carico cognitivo è l’acquisizione di automaticità di certi processi. Un compito o una procedura viene detta “automatizzata” quando è appresa a tal punto da non richiedere più uno sforzo mentale cosciente. Come esempio riporta proprio la capacità di leggere in maniera fluente, che comporta la possibilità di liberare spazio in memoria di lavoro durante la lettura, in modo da dedicare le proprie risorse attentive alla creazione di inferenze, al mantenimento delle informazioni e alla comprensione del testo.

Gli studenti con deficit di memoria di lavoro possono avere necessità di più metodi che riducano il carico cognitivo, per esempio tramite frequenti ripetizioni, nuove spiegazioni dello stesso concetto e sintesi delle informazioni e molti altri fra quelli precedentemente elencati.

Molti suggerimenti elencati in questo articolo possono apparire banali eppure siamo convinti che, leggendoli tutti, possiamo trovare molti aspetti ancora migliorabili nel nostro modo di insegnare.

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