Molto spesso, quando si parla di dislessia, ci si riferisce a quella evolutiva, ovvero a bambini e ragazzi che fanno (e hanno sempre fatto) fatica a leggere. Tuttavia, è possibile “perdere” la capacità di leggere correttamente in età adulta, anche in chi non ha mai riscontrato difficoltà di questo tipo. Molti disturbi acquisiti della lettura si verificano in seguito a ictus e sono spesso associati ad afasia.

La lettura, pur sembrando un processo semplice, è in realtà composto da diverse funzioni. Questo è ancora più evidente nel momento in cui si verifica un danno: non tutti perdono la lettura allo stesso modo, né tutti la perdono per intero. Alcuni pazienti, ad esempio, perdono la cosiddetta “via lessicale” della lettura: sono in grado di decifrare la parola sillaba per sillaba, ma non sono in grado di coglierla a colpo d’occhio, nella sua interezza. Se, nella lingua italiana, questo porta a una maggiore lentezza, in lingue opache come l’inglese rende molto difficile, se non impossibile, il riconoscimento della parola.

In altri casi, invece, viene compromessa la via fonologica. I pazienti, in questo caso, riconoscono delle parole nella loro interezza (parole alle quali, magari, sono stati molto esposti, come le parole ad alta frequenza), ma non riescono a leggere parole nuove o, addirittura, le stesse parole di prima ma con leggere modifiche. È come se, al contrario dei pazienti precedenti, avessero perso la capacità di decodificare le parole pezzo per pezzo, riuscendo solo a riconoscere parole intere, quasi fossero delle immagini.

Sul trattamento della dislessia fonologica acquisita esistono degli articoli, anche disponibili gratuitamente, come quello di Riley e colleghi del 2014 [1]. Si tratta molto spesso di casi singoli o con campioni molto piccoli, utili comunque a capire cosa potrebbe aiutare questi pazienti. In generale, un lavoro puro sulla via fonologica si basa sulla lettura di non-parole, ovvero parole che non esistono, ma potrebbero esistere, nella lingua italiana: dotaro, cimplese, redusave.

Nel Tachistoscopio di TrainingCognitivo potrete generare delle liste di non-parole inserendo il numero di sillabe. Cliccando sul pulsante rosso alla fine, inoltre, potrete stampare queste liste in pdf.

Se, invece, le difficoltà sono più sfumate, potete scaricare gratuitamente e utilizzare le Tombole di parole fonologicamente simili. La vicinanza fonologica delle parole, infatti, richiederà l’utilizzo della via fonologica per evitare di leggere la parola sbagliata.

I nostri corsi e materiali sul trattamento dell’afasia

Bibliografia

[1] Riley EA, Thompson CK. Training Pseudoword Reading in Acquired Dyslexia: A Phonological Complexity Approach. Aphasiology. 2015;29(2):129-150.