Il Tachistoscopio è un software che permette di mostrare sillabe o parole a una determinata velocità. È utilizzato nei trattamenti in cui si suggerisce di migliorare la velocità e l’accuratezza della lettura.
Noi abbiamo realizzato e messo a disposizione gratuitamente Read Tachistoscopio Online.
Oggi parleremo delle evidenze a supporto di questo strumento.
Trattamento sublessicale
In un celebre articolo del 2011, Tressoldi e Vio confrontano gli effetti di quattro categorie di trattamenti sulle capacità di lettura ed evidenziano come il trattamento di tipo sublessicale sia superiore per efficacia ed efficienza nelle prove di lettura di liste di parole e non parole
“l’obiettivo di questi trattamenti è lo sviluppo della corretta e veloce associazione tra parole (lessicale) o sillabe (sub lessicale) con le loro corrispondenze fonologiche, tramite esposizione tachistoscopica o varie facilitazioni percettive” (p.166)
Tempo di fissazione
In questi anni il gruppo di ricerca dell’unità di Neuropsicologia dell’IRCCS Fondazione Santa Lucia ha portato avanti diversi studi (Judica 2002, Zoccolotti 2007) tra i quali si segnala in particolare un trattamento su 18 ragazzi di prima e seconda media (2 sedute a settimana per 5 mesi) usando il tachistoscopio unito ad attività di lettura funzionale. Alla fine delle 35 sedute i ragazzi hanno mostrato un miglioramento sia sotto il parametro della velocità che dell’accuratezza. L’analisi dei movimenti oculari ha evidenziato, inoltre, un diminuito tempo di fissazione, “un risultato che indica un’accresciuta capacità di estrarre informazioni dallo stimolo” (p.32). Analoghi miglioramenti si sono rilevati anche a seguito di un’esperienza parallela condotta con bambini di terza elementare.
Stimolazione emisferica (metodo Bakker)
In Italia gli studi sulla stimolazione emisferica sono stati portati avanti soprattutto da Maria Luisa Lorusso e collaboratori. In uno studio del 2006 si confrontavano gli effetti della stimolazione emisferica (2 volte a settimana, 45 minuti a sessione, 32 sessioni, software FlashWords) con quelli di un trattamento standard. Lo studio ha evidenziato un miglioramento significativamente più marcato nel caso della stimolazione emisferica.
Lo studio è stato successivamente replicato da Koen e altri (2017) e anche in questo caso sono stati notati miglioramenti significativi per gli individui trattati. Un altro studio di Lorusso e collaboratori ha individuato, in seguito al trattamento con tachistoscopio, anche alterazioni dell’attenzione visuo-spaziale (2005)
Ulteriori evidenze
Nell’articolo pubblicato da Bilancia e altri (2015) il tachistoscopio è utilizzato per rafforzare la lettura di tipo lessicale. Ogni sessione di trattamento comprendeva 10 liste di parole e l’obiettivo era quello di raggiungere un tempo di lettura di ogni parola inferiore ai 200ms. La lista era considerata “superata con successo” quando, almeno per tre volte, la percentuale di risposte corrette superava il 90%. Lo studio si conclude sottolineando l’importanza del tachistoscopio come software riabilitativo per automatizzare la corrispondenza fonema-grafema.
Entità dei miglioramenti
Per quanto riguarda l’entità dei miglioramenti, uno studio di Tressoldi (2007b) ha mostrato miglioramenti continui dopo ogni ciclo di terapia (3 mesi) sia effettuata in modo ambulatoriale (bisettimanale, 30-40 minuti a seduta) che domiciliare (10-20 minuti per 5 volte a settimana).
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Bibliografia
Bilancia G., Marazzi M. e Filippi F. (2005), Neurorehabilitation applied to specific learning disability: Study of a single case, NeuroRehabilitation 37: 405-423
Judica A., De Luca M., Spinelli D., Zoccolotti P. (2002), Training of developmental surface dyslexia improves reading performance and shortens eye fixation duration in reading, Neuropsychological Rehabilitation: An International Journal, 2002, 12(3): 177-197
Koen B. J., Hawkins J., Zhu X., Jansen B., Fan W., Johnson S. (2017), The Location and Effects of Visual Hemisphere-Specific Stimulation on Reading Fluency in Children With the Characteristics of Dyslexia, Journal of Learning Disabilities, 1-17
Lorusso M.L., Facoetti A., Toraldo A., Molteni M. (2005), Tachitoscopic treatment of dyslexia changes the distribution of visual-spatial attention, Brain and Cognition 57: 135-142
Lorusso M.L., Facoetti A., Paganoni P., Pezzani M., Molteni M., Effects of visual hemisphere-specific stimulation versus reading-focused training in dyslexic children, Neuropsychological Rehabilitation: An International Journal, 16:32, 194-212
Tressoldi P. E., Iozzino R., Vio C. (2007), Ulteriori evidenze sull’efficacia dell’automatizzazione del riconoscimento sublessicale per il trattamento della dislessia evolutiva, Psicologia Clinica dello Sviluppo, XI, 1:27-37
Tressoldi P. E. e Vio C (2011), Studi italiani sul trattamento della dislessia evolutiva: una sintesi quantitativa, Dislessia, 8, 2:163-172
Zoccolotti P., De Luca M., Judica A., Spinelli D. (2007), Un progetto di studio ed intervento sui disturbi specifici dell’apprendimento della lettura in bambini italiani, Child Development & Disabilities, XXXIII, 1/2007: 23-40