di quanto fosse importante quel gioco. Un gruppo di ricercatori guidati da Susan Levine ha condotto uno studio interessante che suggerisce che giocare con i puzzle durante l’infanzia aiuti lo sviluppo di abilità cognitive importanti.
È stato visto, su un campione di 53 soggetti di età prescolare, che i bambini che giocano con i puzzle mostreranno successivamente prestazioni più elevate in compiti di rotazione mentale di figure.
Questo risultato potrebbe essere ancor più importante visto che la capacità di manipolare mentalmente le figure, a detta della Levine, sembra predire il successo in molte materie scientifiche (vedi anche gli articoli “Che cos’è la memoria di lavoro?” e “L’importanza delle funzioni esecutive a scuola“).
Lo studio ha anche evidenziato che i bambini provenienti da famiglie benestanti avevano maggiori probabilità di giocare con i puzzle e che i maschi ottennero punteggi mediamente più alti delle femmine.
Ci sono diverse possibilità che potrebbero spiegare questi risultati ma in ogni caso bisognerà attendere altre ricerche che da una parte confermino quanto emerso e dall’altra che ne approfondiscano i nessi causali e le possibili implicazioni.
Siamo indubbiamente interessati a questi risultati che arriveranno in futuro ma, visti i lunghi tempi della ricerca, durante la loro attesa, possiamo sempre ingannare il tempo con un bel puzzle!
Riferimenti bibliografici
Levine, S. C., Ratliff, K.R., Huttenlocher, J., Cannon, J. (2012). Early puzzle play: a predictor of preschoolers’ spatial transformation skill. Developmental Psychology. 48(2): 530-542.