Abbiamo già parlato del trattamento delle funzioni esecutive nei bambini, sia in età prescolare sia durante la scuola primaria. Sulla loro importanza nell’ambito degli apprendimenti non c’è alcun dubbio mentre molto di più si discute sulla possibilità che possano essere potenziate e, ancor più, sull’effettiva generalizzazione degli effetti dei vari protocolli di trattamento[1][3]. Questo è aspetto cruciale se si considera che le difficoltà scolastiche sono tra i motivi che più frequentemente portano i bambini con problemi delle funzioni esecutive all’osservazione da parte del professionista.

Proprio per aumentare la possibile generalizzazione in ambito scolastico, un gruppo di ricerca ha condotto uno studio[2] in cui, all’ormai classico potenziamento della memoria di lavoro, si affiancava anche un lavoro incentrato sulle abilità matematiche.

La ricerca

53 bambini fra i 7 e i 12 anni di età sono stati sottoposti a un periodo di potenziamento di 26 incontri (2 incontri a settimana da 30 minuti ciascuno): nella prima parte di ciascun incontro svolgevano attività matematiche (calcoli rapidi, serie di numeri, rapidi problemi di matematica, ricerca del numero più grande su una matrice, riordinamento crescente e decrescente di numeri, completamento di operazioni con numero o simbolo mancante) mentre nella seconda parte venivano impegnati in esercizi computerizzati incentrati sull’aggiornamento della memoria di lavoro basati sull’n-back (qui è possibile utilizzarne alcune versioni altamente personalizzabili che abbiamo messo a disposizione nel nostro GameCenter).

Parallelamente, altri 51 bambini hanno partecipato come gruppo di controllo svolgendo per un tempo analogo esercizi computerizzati che non avevano a che fare con le funzioni esecutive, in modo da poterli usare come confronto rispetto al training sulla memoria di lavoro.

Tutti i bambini venivano sottoposti, sia prima che dopo il periodo di training, a una batteria di test incentrata sui seguenti aspetti:

  • Intelligenza verbale e non-verbale
  • Abilità matematiche
  • Abilità di lettura

Voti scolastici in matematica e lettere

  • Memoria di lavoro verbale
  • Inibizione della risposta
  • Flessibilità cognitiva

I risultati

Rispetto al gruppo di controllo, i bambini sottoposti al training di memoria di lavoro e sulle competenze matematiche mostravano i seguenti miglioramenti:

  • Intelligenza non-verbale
  • Velocità nel calcolo
  • Voti scolastici in matematica
  • Capacità di lettura
  • Inibizione della risposta

Conclusioni

Osservando i risultati, da questo studio sembra di poter concludere che il training utilizzato in questa ricerca sia utile nel produrre cambiamenti in specifici ambiti cognitivi (capacità di ragionamento, lettura e alcuni aspetti delle funzioni esecutive) e, cosa molto importante, sembra portare a miglioramenti anche in ambito scolastico (matematica e capacità di lettura).

Bisogna però considerare che, data la natura stessa del training, non è possibile distinguere a cosa si debbano i miglioramenti descritti (al potenziamento della memoria di lavoro o quello delle competenze matematiche?). inoltre, non sono stati valutati i miglioramenti a lungo termine. Come sottolineano gli stessi autori dello studio, tutti questi aspetti andranno valutati in ulteriori ricerche.

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Bibliografia

  1. Melby-Lervåg, M., & Hulme, C. (2013). Is working memory training effective? A meta-analytic review. Developmental psychology49(2), 270.
  2. Sánchez-Pérez, N., Castillo, A., López-López, J. A., Pina, V., Puga, J. L., Campoy, G., … & Fuentes, L. J. (2018). Computer-Based Training in Math and Working Memory Improves Cognitive Skills and Academic Achievement in Primary School Children: Behavioral Results. Frontiers in psychology8, 2327.
  3. Sala, G., & Gobet, F. (2017). Working memory training in typically developing children: A meta-analysis of the available evidence. Developmental Psychology53(4), 671.
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