La batteria SMAAV – Semantic Memory Assessment on Action Verbs
La Batteria SMAAV – Semantic Memory Assessment on Action Verbs[1] è uno strumento utilizzabile per un’indagine approfondita delle competenze semantico-lessicali di pazienti adulti ed anziani nel dominio specifico dei verbi di azione.
La sua somministrazione è suggerita quando i risultati di un esame neuropsicologico del linguaggio o una batteria finalizzata alla valutazione dello stato cognitivo del soggetto evidenziano deficit a carico delle abilità lessicali o nel caso in cui si intuisca una compromissione della competenza semantica.
La peculiarità della batteria SMAAV sono gli stimoli di natura multimediale. Gli item vengono infatti presentati sotto forma di video rappresentati azioni, assicurando così un alto grado di avvicinamento tra contesto clinico e vita quotidiana dell’individuo. Come osservato da den Ouden e colleghi (2008)[13] infatti, i video rispecchiano meglio le caratteristiche visive secondo cui l’evento si presenta nella normalità, costituendo perciò una presentazione più naturale ed ecologica.
La memoria semantica e il lessico mentale
Un ruolo determinante per la produzione e la comprensione del linguaggio verbale è giocato dalla cosiddetta memoria semantica, ovvero la parte della memoria dichiarativa che corrisponde alla conoscenza generale del significato di parole e oggetti, fatti e persone, senza connessione a un particolare tempo o luogo[2]. Una parte costituente della memoria semantica è il lessico mentale: una struttura complessa in cui sono contenute le informazioni associate ai lessemi e le relazioni che tra di essi intercorrono. Il lessico mentale costituisce un componente essenziale della competenza linguistico-comunicativa e corrisponde alla conoscenza internalizzata che i parlanti hanno delle parole.
L’architettura del lessico mentale è da tempo oggetto di ricerca e non è stata trovata ancora una visione univoca. Ciononostante, è ormai ben noto che gli attributi semantici connessi all’azione e al movimento, generalmente lessicalizzati nei verbi, risiedono in strutture corticali frontali e parietali, ovvero nelle aree corticali primariamente deputate alla programmazione ed esecuzione motoria, mentre l’elaborazione dei nomi avviene nelle regioni ventrali del lobo temporale [3] [4] [5 [6] [7] [8].
Lo sviluppo del linguaggio fornisce inoltre un ulteriore supporto all’ipotesi che l’elaborazione dei sostantivi e dei verbi richieda abilità elaborative differenti: i nomi fanno per primi il loro ingresso nel lessico prodotto dal bambino, mentre al contrario i verbi sono rari fino a quando il vocabolario non si espande ad almeno 200 parole. Parimenti, una differenza nell’abilità di denominazione di oggetti e azioni è stata mostrata anche nel normale invecchiamento fisiologico, con risultati non uniformi[9] [10] [11]. Queste evidenze suggeriscono quindi la necessità della valutazione delle competenze semantiche tramite l’utilizzo di test specifici.
In circa la metà delle occasioni in cui si usa un verbo, lo si fa per identificare un’azione[12], utilizzando dei verbi di azione. Una compromissione a carico di questa classe lessicale può quindi danneggiare gravemente il livello di funzionalità dei pazienti.
La batteria SMAAV si presenta quindi come strumento “di secondo livello” per offrire la possibilità di un’indagine più approfondita delle competenze semantico-lessicali nel dominio specifico dei verbi di azione, al fine di proporre un piano terapeutico personalizzato.
La più frequente e chiara manifestazione di un deficit delle competenze semantico-lessicali è di certo l’anomia, ovvero la difficoltà di richiamo lessicale. Talvolta la difficoltà si traduce in un semplice ritardo nell’evocazione della parola (latenza anomica), più spesso il parlante non riesce a produrre alcuna etichetta lessicale.
Di frequente le parole non accessibili vengono sostituite. Si parla di circonlocuzione se al posto della parola target viene prodotta una perifrasi che descrive l’obiettivo; viene invece definita parafrasia semantica la sostituzione, contestualmente errata, del bersaglio con un altro termine di significato affine.
È detto invece conduites d’approche il tentativo compiuto dal parlante di autocorreggersi per cercare la parola target.
I deficit possono interessare anche la conoscenza concettuale sottostante, non solo i meccanismi di accesso e di recupero lessicale. In tal caso, il paziente non è più in grado di discriminare termini appartenenti a categorie semantiche simili, di definire le proprietà distintive che regolano l’appartenenza di un elemento ad una classe oppure il suo utilizzo tipico. Questo può quindi comportare l’insorgere di difficoltà in un’ampia gamma di situazioni.
Per una diagnosi differenziale tra disturbi di natura semantico-concettuale e disturbi di natura lessicale i protocolli prevedono che vengano indagate le abilità in produzione e in comprensione. Inoltre l’esame può essere arricchito con compiti semantici che includano stimoli di natura non-verbale.
SMAAV può essere utilizzato sia per valutare il generale acceso al lessico che l’erosione della memoria semantica nella popolazione adulta.
La struttura della batteria
La batteria è stata costruita a partire dai dati dell’ontologia interlinguistica dell’azione IMAGACT http://www.imagact.it/ [14] [15] [16] [17] [18] [19], una risorsa in cui è censito lo spettro di variazione pragmatica associata ai predicati azionali a media ed alta frequenza in italiano ed inglese.
Per ciascuno dei verbi selezionati è stata condotta un’accurata analisi dei materiali messi a disposizione dall’ontologia IMAGACT e sono stati poi creati video originali a partire dalle scene IMAGACT.
La batteria è disponibile gratuitamente in formato digitale all’ indirizzo https://smaav.altervista.org/. Per visualizzare il test è dunque sufficiente un qualsiasi browser web. Per evidenziare al meglio eventuali pattern di compromissione, gli stimoli vengono proposti in tre diverse forme: una prova di produzione e due di comprensione, di cui una a scelta multipla ed una picture task.
Il tempo di somministrazione dell’intera batteria è di circa 10-20 minuti nella popolazione normotipica. Per la somministrazione a pazienti afasici oppure affetti da demenza, la durata è dipendente dalle capacità cognitive residue del soggetto.
Il primo subtest consiste in una prova di produzione lessicale, ovvero di denominazione delle azioni mostrate nei video.
Il secondo subtest ha lo scopo di verificare, sondando le abilità in comprensione, l’integrità della memoria semantica del paziente. Alla persona è richiesto di scegliere la parola corrispondente all’azione vista nel video tra le quattro opzioni presentate in forma scritta nella pagina. Tra le quattro risposte possibili vi sono anche un distrattore fonologico ed uno semantico.
Il terzo e ultimo subtest è invece un compito di abbinamento frase-immagine. Ogni item si compone di una frase-stimolo e tre video che raffigurano azioni. Anche in questo caso sono presenti due distrattori.
All’inizio di ognuno dei tre test vengono proposti item di prova. Nel manuale si possono poi trovare i criteri precisi di attribuzione dei punteggi.
Per stabilire l’eventuale deficitarietà delle prestazioni ottenute dai soggetti sottoposti al test, la batteria SMAAV è stata proposta a un campione di 95 italofoni con sviluppo cognitivo e invecchiamento tipico.
L’accesso lessicale sembra subire un significativo declino sia per i nomi che per i verbi, soprattutto a partire dalla settima decade di vita[9] [10] [20] [21] [22]. Tali difficoltà di richiamo lessicale non hanno solitamente un impatto significativo sulla vita quotidiana dei soggetti.
Per questo motivo, ai fini della taratura psicometrica di SMAAV sono state identificate due fasce distinte per la valutazione delle performance dei soggetti con sviluppo cognitivo e invecchiamento tipico: età adulta, tra i 20 e i 65 anni, ed età anziana a partire dai 65 anni. La soglia è stata individuata sulla base dell’età convenzionalmente utilizzata dai gerontologi per definire l’ingresso nella vecchiaia, ovvero quella del pensionamento e del ritiro dalla vita attiva[23]. Per un campionamento bilanciato si è inoltre cercato di controllare anche il livello di scolarità. Sulla base della correlazione con il grado di scolarità risultata dalle prove, sono stati stabiliti i fattori di correzione per il calcolo del punteggio corretto.
I valori di cut-off per la valutazione delle singole prove sono consultabili nel manuale.
Fino ad ora, la batteria è stata somministrata in via sperimentale a gruppi di pazienti colpiti da afasia in seguito a cerebrolesione acquisita oppure affetti da demenza[24] [25] [26] [27] [28]. In questi studi preliminari, SMAAV ha dimostrato buona efficacia nell’evidenziare criticità lessicali e semantiche non rilevate dalla valutazione generale delle funzioni linguistiche, e una buona correlazione con i test psicometrici tradizionalmente impiegati per la diagnosi di fragilità cognitiva. Per confermare questi primi risultati saranno necessari studi clinici più estesi.
Accesso gratuito al manuale della batteria SMAAV – Semantic Memory Assessment on Action Verbs https://www.aracneeditrice.eu/free-download/9791259942531.pdf#page=47
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