La mindfulness e la prospettiva temporale
Il termine “prospettiva temporale” indica il nostro modo di percepire il tempo e la valutazione soggettiva che ne diamo, compresa l’attenzione relativa che dedichiamo al passato, al presente e al futuro[1].
Si pensa che le differenze individuali nella prospettiva temporale si sviluppino relativamente presto e siano il risultato di una particolare attitudine nei confronti di determinati periodi. Queste alterazioni nella percezione dei periodi temporali costituiscono inclinazioni che possono favorire disturbi mentali e comportamenti maladattivi[1][2].
Tuttavia, esiste anche una prospettiva temporale bilanciata che favorisce il benessere soggettivo e la salute mentale[1][2]. Questa è caratterizzata da un elevato gradimento del passato, da livelli moderati-elevati di ricerca del piacere, da una visione del futuro moderatamente ottimistica e dalla mancanza di atteggiamenti avversivi nei confronti del passato o fatalistici verso il presente[1][2]. Inoltre, la prospettiva temporale bilanciata implica la capacità di passare in maniera flessibile da una cornice temporale all’altra (presente, passato o futuro) in base alla necessità.
Negli ultimi anni, la prospettiva temporale bilanciata è stata studiata in relazione alla mindfulness. La mindfulness (o attenzione consapevole), indica la capacità di mantenere la mente orientata al presente, cioè focalizzata sul momento, senza lasciarsi trasportare da emozioni o pensieri. Questa capacità può essere sviluppata o potenziata anche attraverso dei percorsi di Mindfulness Based Intervention guidati da un professionista formato in materia[3].
La mindfulness, intesa come processo psicologico, implica il portare l’attenzione sulle esperienze che si verificano nel momento presente, mantenendo un atteggiamento di accettazione non giudicante[4]. Wittmann e collaboratori[5] hanno esaminato diversi aspetti della mindfulness in relazione alla percezione temporale ed hanno individuato che una maggiore consapevolezza può ridurre le distorsione relative al modo di percepire il passato, il presente e il futuro, favorendone così una prospettiva temporale più bilanciata.
Lo studio di Rönnlund e colleghi (2019)
Rönnlund e colleghi[6] hanno analizzato la prospettiva temporale prima e dopo dei percorsi di mindfulness in tre gruppi di persone: 111 studenti universitari, 101 psicologi, 29 persone partecipanti ad un corso per diventare istruttori di mindfulness.
Il corso per diventare istruttori mindfulness prevedeva 6 giorni di pratica guidata da un istruttore per un periodo di 4 mesi, insieme a un programma di allenamento online incentrato sulla capacità di stare nel “Qui e ora”[7], da svolgere 6 giorni alla settimana per 8 settimane per un totale di 16 ore. Durante questo percorso sono stati fatti esercizi anche basilari di mindfulness come l’”ancora respirante”, il “body scan”, la “meditazione da seduti” e alcuni esercizi di yoga.
Gli altri partecipanti hanno invece frequentato il corso online incentrato sulla capacità di provare compassione verso se stessi e gli altri[8] per 6 settimane. Il programma prevedeva 10 ore totali, suddivise in sessioni quotidiane di 15 minuti per sei giorni a settimana. Anche durante questo percorso sono stati fatti esercizi basilari di mindfulness e compassione come l’ “ancora respirante”, il “body scan”, “loving kindness” (gentilezza amorevole) ed esercizi di compassione verso se stessi e gli altri.
A tutti i partecipanti è stato chiesto di compilare diverse scale di valutazione soggettiva, prima e dopo il proprio percorso, al fine di analizzare la mindfulness disposizionale, sfaccettature specifiche di consapevolezza, prospettiva temporale nei confronti del passato, presente e futuro e livello di stress mentale.
I risultati dello studio
I risultati hanno mostrato che a livelli elevati di mindfulness disposizionale consegue una prospettiva temporale più bilanciata che può a sua volta ridurre lo stress.
Detto diversamente, un’elevata mindfulness disposizionale riduce l’avversione nei confronti del passato e la visione fatalistica rispetto al presente.
Da una prospettiva opposta, chi aveva una predisposizione negativa nei confronti del futuro mostrava meno capacità di mindfulness globale, e ciò indica quindi l’importanza di questi aspetti sulla salute mentale[8][9][10][11].
Gli elementi determinanti nel modificare la prospettiva temporale (riduzione dell’avversione verso il passato, del fatalismo verso il presente e delle aspettative negative per il futuro) risultano essere il non giudicare le proprie esperienze e l’agire con consapevolezza.
Tutto ciò probabilmente perché praticare la mindfulness riduce la tendenza a rimuginare sulle esperienze negative del passato, il che a sua volta potrebbe a sua volta favorire il recupero di eventi più piacevoli, rendendoli più accessibili alla memoria.
La ricerca descritta, quindi, ha suggerito che un percorso di mindfulness può promuovere una prospettiva temporale più bilanciata, sostenendo così il benessere e riducendo il disagio psicologico. Inoltre le variazioni rilevate hanno mostrato che la prospettiva temporale è malleabile nonostante le alterazioni nella percezione dei diversi periodi temporali venissero considerati stabili e caratterizzanti.
In sintesi, gli studi sulla prospettiva temporale e la mindfulness indicano che la capacità di rimanere presenti e consapevoli del momento presente può avere un impatto positivo sulla nostra prospettiva temporale, migliorando il nostro benessere emotivo e mentale.
Bibliografia
[7] Schenström, O. (2017a). https://www.mindfulnesscenter.se/webshop/e-kurser/haer-nu/