L’Afasia Progressiva Primaria (in inglese riassunta con la sigla PPA) rappresenta una sfida unica nel campo della neuropsicologia e logopedia. Si tratta di un disturbo neurodegenerativo che colpisce le capacità linguistiche, lasciando spesso intatte altre funzioni cognitive nelle fasi iniziali della malattia.
Caratterizzata da un graduale declino delle abilità di comunicazione, la PPA è distinta da altre forme di afasia che risultano tipicamente da ictus o traumi cranici. Questa condizione insidiosa si manifesta in vari modi, con alcuni pazienti che sperimentano difficoltà nella produzione del linguaggio, altri nel suo comprendonio, e altri ancora in entrambe le aree.
Le varianti della PPA includono la variante semantica (svPPA), la variante logopenica (lvPPA) e la variante non fluente/agrammatica (nfvPPA), ognuna con profili linguistici e traiettorie di cambiamento uniche. Ci sono anche casi non classificabili (PPA-U) a causa della sovrapposizione di caratteristiche o della gravità dei sintomi.
Nonostante la ricerca sia in corso, non esistono ad oggi trattamenti farmacologici efficaci per arrestare o invertire il suo corso, rendendo la logopedia lo strumento principale a disposizione dei professionisti per supportare i pazienti e migliorare la loro qualità della vita. Il nostro approccio terapeutico deve quindi essere olistico, personalizzato e flessibile, adattandosi all’evoluzione del disturbo e alle esigenze individuali del paziente nel corso del tempo.
Lo studio
In un recente articolo, Taylor-Rubin e colleghi [1] esplorano le sfide nel campo, sottolineando l’importanza di aumentare la frequenza della terapia del linguaggio e incoraggiando l’uso di tecnologie innovative nei trattamenti. Gli autori ribadiscono l’importanza l’importanza di evidenze più solide sull’utilità del trattamento del recupero lessicale nel migliorare la comunicazione quotidiana.
Si discute anche l’importanza di fornire educazione specifica e supporto per le persone con PPA e le loro famiglie. Le terapie comportamentali disponibili includono approcci diretti al miglioramento dell’impairment, approcci compensativi, e gruppi di educazione e supporto.
Gli interventi di trattamento sono fondamentali per mantenere il massimo livello possibile di funzionamento indipendente e per migliorare la qualità della vita. Studi recenti hanno evidenziato che il mantenimento di parole personalmente rilevanti tramite trattamenti di recupero lessicale può essere efficace anche a lungo termine, ma tendono a degradarsi senza pratica continua.
L’articolo sottolinea l’importanza dell’intervento precoce e della terapia continua per affrontare la perdita di vocabolario e facilitare la partecipazione alle attività quotidiane. Inoltre, la comparsa di tecnologie, come le app per la terapia del linguaggio, promette di fornire trattamenti più personalizzati e adattabili alle esigenze individuali.
In conclusione, gli autori sostengono che la terapia del linguaggio e del parlato nella PPA è vantaggiosa per la maggior parte degli individui con questa condizione e che l’impegno verso l’intervento comportamentale dovrebbe essere una priorità nel loro trattamento. Sottolineano anche la necessità di continuare lo sviluppo di interventi comportamentali basati sull’evidenza per migliorare i risultati per le persone con PPA.