La valutazione del linguaggio nell’adulto, principalmente ma non esclusivamente orientata all’individuazione di un’afasia, presenta diversi problemi. Il più importante è quello di ridurre al minimo (o di parametrare adeguatamente) l’effetto della scolarizzazione. In condizioni normali, un laureato dovrebbe essere in grado di recuperare più (o più facilmente) vocaboli rispetto a una persona con bassa scolarità.

Un’altra differenza con le prove legate all’età evolutiva è, spesso, la distribuzione delle prestazioni. Prendiamo, ad esempio, il lessico ad alta frequenza: per parole come “letto”, “bottiglia”, “bicchiere”, “finestra” non mi aspetto una distribuzione “a campana”, ma immagino di poter dividere abbastanza facilmente coloro che riescono ad accedere a queste parole da coloro che non vi riescono. È il motivo per cui molte prove non hanno una media e una deviazione standard attendibili, ma ricorrono ai punteggi di cut-off. In generale, dalla fine del periodo di scolarizzazione, non ci si aspetta un particolare cambiamento del linguaggio che non sia, ovviamente, un aumento del lessico specialistico legato all’attività di quella determinata persona.

Infine, a differenza delle prove per il linguaggio destinate ai più piccoli, le prove per gli adulti sono aggiornate più raramente e, al di là di poche eccezioni, sono più datate.

Passiamo in rassegna alcune prove utilizzate per la valutazione del linguaggio dell’adulto.

Denominazione

Per quanto riguarda la denominazione lessicale, esiste una taratura italiana del Boston Naming Test dalla prima elementare in poi a cura di Riva, Nichelli e Devoti (Developmental Aspects of Verbal Fluency and Confrontation Naming in Children, 2000). Leggendo l’articolo, comunque, si nota la discrepanza tra il campione relativo ai bambini (160) e quello relativo agli adulti (20). Nello stesso articolo sono disponibili dati relativi alla fluenza fonologica (B, S) e semantica (Cibi, Animali). Dati relativi all’adulto per quanto riguarda il Boston Naming Test erano stati prodotti nel 1985 da D’Agostino (D’Agostino, L. 1985. Taratura su soggetti normali di prove di denominazione per l’afasia, Tesi di Laurea della Facolta` di Medicina e Chirurgia, Istituto di Clinica Neurologica, Universita` degli studi di Modena).

Una recente standardizzazione italiana del BNT in una forma breve a 15 items è stata effettuata su una fascia di popolazione 18-85 da Lucilla Vestito, Laura Mori, Carlo Trompetto, Marina Tomatis, Giulia Alessandria, Fabrizio De Carli, Leonardo Cocito e Fabio Bandini e pubblicata sulla rivista Aphasiology. Trovate l’articolo qui: https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/02687038.2021.1988506 (ringrazio Marina Tomatis per la segnalazione).

Comprensione morfosintattica

Il TROG-2 è uno dei pochissimi test che parte dall’età evolutiva e arriva a coprire totalmente quella adulta. Si tratta di un test formato da blocchi di 4 frasi raggruppate per struttura morfosintattica. L’esaminatore dice una frase e il paziente indica la figura corretta fra 4 alternative. Il “blocco” è superato quando tutte e 4 le frasi sono corrette (aspetto che presta il fianco, purtroppo, a rischi di cattiva interpretazione in caso di difficoltà di tenuta attentiva).

Del 2012 è la batteria Comprendo – Batteria per la comprensione di frasi negli adulti di Cecchetto e altri, edito da Raffaello Cortina e tarato su 200 soggetti dai 20 agli 80 anni (grazie ad Andrea Arcangeletti).

Costruzione frasi

Un test molto simile alla generazione frasi della BVN è il Test di costruzione frasi, la cui taratura è disponibile in un articolo di Gainotti, Caltagirone e Miceli (Relationship between Various Verbal Intelligent Tests and Monoemispheric Cerebral Lesions (fonte: Tesi di dottorato della dott.ssa Antonietta Bisulli).

Accesso lessicale

Riguardo alle fluenze, il Test di Fluenza Verbale Fonemica è presente nella batteria MDB (Mental Deterioration Battery) i cui dati normativi sono stati pubblicati nel 1996 da Carlesimo e altri in un articolo intitolato The Mental Deterioration Battery: Normative Data, Diagnostic Reliability, and Quantitative Analyses of Cognitive Impairment.

Un’altra prova di fluenza, sia fonemica che semantica, è presente in Novelli et al., 1986. (“Tre test clinici di ricerca e produzione lessicale. Taratura su soggetti normali” Archivio di Psicologia, Neurologia e Psichiatria 1986 oct- dec; vol 47 (4) : 477-506.)). In questo caso le lettere sono P, F e L, mentre le categorie riguardano Marche d’auto, Frutti e Animali. Lo stesso articolo descrive anche altre due prove: la denominazione di oggetti e la denominazione su descrizione verbale.

Metafore e inferenze

Il test BLED (Batteria sul Linguaggio dell’emisfero Destro) del SantaLucia è dedicato ad aree solitamente meno indagate come la comprensione dell’umorismo, delle metafore e delle inferenze. È tarato dai 29 agli 86 anni ed è suddiviso in 6 subtest:

  • Metafore figurate e metafore scritte
  • Inferenze
  • Richieste
  • Umorismo
  • Prosodia

Sempre al linguaggio “destro” è dedicato il protocollo MEC (Protocollo Montréal per la valutazione delle abilità comunicative) tarato in italiano da Tavano e altri (2013) – grazie ad Andrea Arcangeletti.

Pragmatica

Nel 2016 è stato realizzato in Italia il test APACS (Assessment of Pragmatic Abilites and Cognitive Substrates – Arcara e Bambini 2016) rivolto soprattutto a una popolazione con deficit di comunicazione acquisiti (dalla schizofrenia alle malattie neurodegenerative). È composto da 6 compiti (intervista, descrizione, narrazione, linguaggio figurato 1 e 2, umorismo). Grazie a Sara Nordio per questa segnalazione.

Tra i test esistenti, ma non in nostro possesso, citiamo l’ABaCo (Assessment Battery for Communication) edito da Giunti OS. Il test valuta individui da 16 a 73 anni e indaga le abilità comunicativo-pragmatiche. Secondo la descrizione fornita dall’editore, il test ABaCo comprende 5 scale:

  • linguistica
  • extralinguistica (gestuale)
  • paralinguistica (prosodia e mimica)
  • di contesto
  • conversazionale

Tra i protocolli di osservazione segnaliamo (grazie a Simone Kalman) A Critical Appraisal of the Pragmatics Aspects of Language di Prutting e Kirchner (1987) e quello proposto da Carlomagno in Pragmatica della comunicazione e terapia dell’afasia (1989).

Test dei gettoni (grazie a Simone Kalman)

Il Test dei Gettoni (o Token Test) è utilizzato per valutare alcuni aspetti della comprensione del linguaggio orale. Una prova di test dei gettoni è contenuta nell’AAT (vedi dopo), mentre un’altra, venduta come test a parte, è edita da Giunti O.S.

Giudizi Verbali (grazie a Simone Kalman)

Tra i test tarati da Spinnler e Tognoni (Standardizzazione e taratura italiana di test neuropsicologici, 1987) troviamo anche una prova di giudizi verbali che si articola in:

  • Differenze
  • Proverbi
  • Assurdità
  • Classificazioni

Nel 2017 Basagni e altri hanno aggiornato queste prove con un campione di 380 soggetti dai 16 ai 75 anni (VRT, Verbal Reasoning Test).

Screening

Il FAST (Frenchay Aphasia Screening Test, 1987) è un rapido test di screening per l’afasia somministrabile in 7-10 minuti.

Batterie

Le batterie per la valutazione dell’afasia, al di là di alcune differenze (ad esempio le prove di calcolo nell’ENPA), coprono un’ampia gamma di funzioni linguistiche (denominazione, comprensione, ripetizione, lettura, scrittura), presentando spesso delle differenziazioni tra gli stimoli all’interno della stessa prova (parole ad alta/bassa frequenza, nomi/verbi, parole semplici/parole complesse, ecc.).

Esame del linguaggio II

L’Esame del Linguaggio II è una delle batterie più utilizzate nella valutazione di una eventuale afasia. Elaborato dall’università degli studi di Milano negli anni ’60, è stato il primo test disponibile per gli afasici italiani. La revisione del 1995 (Ciurli et al.) presenta un evidente limite di campione (22 soggetti normali tra 45 e 80 anni). Comprende prove di:

  • produzione spontanea (descrizione di evento e descrizione di figura complessa)
  • denominazione (sostantivi, verbi, serie automatiche)
  • comprensione (parole, parole semanticamente affini, frasi)
  • ripetizione (parole e non parole, sintagmi e frasi)
  • lettura ad alta voce
  • scrittura sotto dettato

In generale è una prova che si somministra e si corregge velocemente; la semplicità degli item la rende adatta a soggetti gravi e con bassa scolarità, mentre rischia di farsi sfuggire disturbi più lievi.

Aachener Aphasie Test (AAT)

Altro test molto utilizzato è l’Aachener Aphasie Test (AAT, Huber et al., 1983; Luzzatti et al., 1996) che è composto da 6 sezioni:

  • Linguaggio spontaneo
  • Test dei gettoni
  • Ripetizione
  • Linguaggio scritto (lettura ad alta voce, dettato per composizione e dettato con scrittura a mano)
  • Denominazione (frasi, parole, parole complesse)
  • Comprensione orale e scritta

Aachener Aphasie Bedside Test (AABT)

L’Aachener Aphasie Bedside Test (taratura italiana di Iosa e altri, 2011) è nata per valutare il paziente afaisco in fase acuta (grazie alle logopediste Raffaella Pozzoli e Cinzia Gentili e agli studenti dei corsi di laurea di Bosisio). Ha solo tre componenti:

  • linguaggio spontaneo
  • comprensione orale (abbinata a pianificazione del movimento)
  • articolazione e fonazione

Bilingual Aphasia Test (BAT)

Il BAT (Bilingual Aphasia Test, traduzione italiana di Paradis e altri, Esame dell’afasia di una persona bilingue) serve, nel paziente poliglotta, a individuare quale lingua si sia conservata meglio (grazie alle logopediste Raffaella Pozzoli e Cinzia Gentili e agli studenti dei corsi di laurea di Bosisio). È composto da diversi questionari sulla storia del bilinguismo e sul contesto d’apprendimento e d’uso dell’italiano. La parte testistica, invece, comprende prove di ben 32 aree di indagine.

Western Aphasia Battery (WAB)

La WAB (Western Aphasia Battery, versione italiana di Villardita e altri, 1984) è divisa in due parti (grazie alle logopediste Raffaella Pozzoli e Cinzia Gentili e agli studenti dei corsi di laurea di Bosisio):

  • Competenze linguistiche: contenuti, fluenza, comprensione uditiva, ripetizione, denominazione, lettura e scrittura
  • Competenze non linguistiche: disegno, calcolo, prassie, Matrici Progressive Colorate di Raven, alcuni item della WAIS

Esame NeuroPsicologico per l’Afasia (ENPA)

L’Esame Neuropsicologico per l’Afasia (ENPA) è composto da diverse prove:

  • Transcodificazione (ripetizione, lettura, scrittura sotto dettato) di non parole
  • Transcodificazione, comprensione e denominazione di parole
  • Prove di transcodificazione, comprensione e produzione di frasi
  • Prove di transcodificazione di numeri e prove di calcolo semplice e complesso
  • Denominazione di colori
  • Fluenze fonologiche (F-A-S), semantiche (animali-oggetti), categorie grammaticali (nomi e verbi)

Il vantaggio dell’ENPA è di essere di più rapida somministrazione rispetto ad altri test (ad esempio il BADA) e di presentare delle prove di valutazione del calcolo e di denominazione di colori. Un grosso limite dell’ENPA è la dimensione del campione normativo. Su ogni singola fascia e per ogni grado di scolarità il numero dei soggetti va da 1 a 7 (solo in un caso si arriva a 11).

Batteria per l’Analisi dei Deficit Afasici (BADA)

La Batteria per l’Analisi dei Deficit Afasici (BADA, Miceli et al., 1994) è composta dalle seguenti prove:

  • Discriminazione uditiva e uditivo/visiva di sillabe
  • Ripetizione, lettura ad alta voce, scrittura sotto dettato e copia ritardata di non parole
  • Decisione lessicale uditiva e visiva
  • Ripetizione, lettura ad alta voce, scrittura sotto dettato e copia ritardata di parole
  • Comprensione uditiva di nomi e verbi
  • Comprensione visiva di nomi e verbi
  • Denominazione orale di nomi e verbi
  • Denominazione scritta di nomi e verbi
  • Denominazione orale di nomi definiti dall’esaminatore
  • Ripetizione di frasi
  • Lettura ad alta voce di frasi
  • Comprensione uditiva e visiva di frasi
  • Produzione orale e scritta spontanea
  • Descrizione orale e scritta di sequenze di immagini, di immagini, controllata di immagini
  • Prove di memoria di parole e non parole
  • Ripetizione di serie di parole e non parole

In generale, nonostante l’estensione della taratura a scolarità più basse, per alcuni soggetti risulta molto difficile. Ha un tempo di somministrazione più lungo rispetto alle altre.

Valutazione delle difficoltà di Lettura e Scrittura nell’adulto (VALS)

Il nuovo test VALS (Valutazione delle difficoltà di lettura e scrittura in età adulta) comprende 14 prove:

  • Lettura di parole e non parole
  • Segmentazione e fusione fonemica
  • Memoria verbale immediata e differita
  • Denominazione rapida automatizzata
  • Lettura del testo
  • Attenzione visiva e uditiva
  • Dettato di parole e non parole
  • Comprensione del testo in soppressione articolatoria
  • Span numeri diretto e inverso
  • Listening span
  • Dettato di brano

Come già riportato nella recensione, purtroppo uno dei limiti di questo test è il ridottissimo campione normativo per l’età adulta.

Esame del linguaggio al letto del malato

L’Esame del linguaggio al letto del malato (Allibrio et al., 2008), come dice il nome, è destinato ai pazienti in fase acuta. La somministrazione è breve e serve a individuare le prime linee operative terapeutiche (grazie alle logopediste Raffaella Pozzoli e Cinzia Gentili e agli studenti dei corsi di laurea di Bosisio). È composto dai seguenti subtest:

  • linguaggio spontaneo
  • linguaggio seriale (numeri 1-10, giorni della settimana, mesi dell’anno)
  • denominazione orale
  • descrizione di figura complessa
  • comprensione uditiva
  • ripetizione
  • lettura
  • scrittura
  • aprassia bucco-facciale
  • aprassia ideomotoria

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