L’ansia da esame è una combinazione di sintomi psicologici, inclusa la preoccupazione, la paura, la tensione e il timore per il fallimento che si manifestano durante situazioni in cui si viene valutati. È un sottotipo di ansia associata a emozioni che si intensificano quando una persona si confronta con l’esame delle proprie abilità.
Si differenzia da altre forme di ansia poiché il focus principale è sulle situazioni valutative e si manifesta maggiormente fra gli studenti di ogni livello di istruzione. Viene comunemente chiamata in diversi modi come ansia da esame, ansia accademica o stress da esame, e le ricerche indicano che sia presente fra il 15% e il 22% degli studenti.
L’ansia da esame influenza le performance a causa degli effetti negativi sul controllo attentivo. Inoltre, varia da individuo a individuo (per esempio, in base all’età e al genere), dipende dalle situazioni e alcuni eventi e caratteristiche personali possono aumentare la probabilità del suo manifestarsi (predittori). In aggiunta, sono presenti differenze individuali in relazioni alle circostanze.
Molti ricercatori hanno cercato di misurare l’ansia da esame e sono stati sviluppati vari strumenti di misurazione. Fra questi, il Test Anxiety Scale for Children (TASC) viene considerato il gold standard per la misurazione dell’ansia da esame nei bambini.
Rispetto a questo costrutto psicologico, però, finora sembra essere mancata un’accurata identificazione di correlati (cioè elementi che variano di pari passo con l’ansia) e predittori (cioè elementi la cui presenza aumenta la probabilità che si manifesti ansia). Alcune delle domande fondamentali, per esempio, riguardano quali componenti siano responsabili di questo problema, come siano correlate all’ansia e quanto influenzino gli studenti.
Von Der Embse e colleghi nel 2017[1], tramite una meta-analisi basata su 238 precedenti ricerche pubblicate dal 1988, hanno provato a fornire una risposta a tali quesiti.
In questa pubblicazione, gli autori hanno descritto l’influenza dell’ansia da esame su una varietà di compiti da svolgere, cercando di comprendere anche le variabili demografiche e le abilità interpersonali.
Questi sono stati i risultati principali:
- Genere. Le femmine avrebbero più probabilità di esibire più alti livelli di ansia da esame rispetto ai maschi.
- Etnia. Gli studenti appartenenti a minoranze etniche riporterebbero livelli di ansia da esame significativamente più elevati rispetto ai pari.
- Abilità. L’ansia da esame tenderebbe a diminuire al crescere del livello di abilità degli studenti.
- Neurodiversità. Gli studenti con diagnosi di ADHD mostrerebbero livelli più alti di ansia rispetto agli studenti senza diagnosi.
- Condizioni di valutazione. L’ansia da esame aumenterebbe quando un qualsiasi test viene descritto come valutativo per la persona mentre il livello si abbasserebbero quando i test vengono presentati come esercitazioni o opportunità di apprendimento.
- Autostima. L’autostima abbasserebbe l’ansia tramite la conoscenza dei propri passati successi.
- Indicatori di performance. Lo stress da esame, la media dei voti e i punteggi agli esami sembrano essere predittori dell’ansa da esame.
- Motivazione. Questo costrutto psicologico diminuirebbe l’ansia tra gli studenti e li aiuterebbe a incrementare le proprie performance.
- Obiettivi di rendimento scolastico. Cercare di migliorare il proprio rendimento scolastico, banalmente, influenzerebbe le performance accademiche e i risultati dell’istruzione.
Quindi i risultati indicherebbero che l’ansia da esame sia negativamente correlata con un’ampia gamma di parametri relativi all’istruzione, compresi i punteggi nei test standardizzati, i voti degli esami e la media generale dei voti. La bassa autostima pare essere un significativo e forte predittore di ansia da esame. La difficoltà percepita di un esame e l’importanza che gli si attribuisce sono a loro volta correlate ad alta ansia da esame.
In conclusione, attraverso questa ricerca, gli autori riportano la presenza di chiara relazione fra ansia da esame e molte variabili prese in considerazione. C’è comunque necessità di più ricerca per sviluppare test per misurare questo costrutto che possano essere usati come screening e monitorare diverse situazioni critiche. Questi strumenti potrebbero condurre a una migliore comprensione del ruolo delle emozioni nelle performance che servirebbero, inoltre, ad aiutare i professionisti coinvolti nei processi educativi per migliorare il rendimento degli studenti.