Nell’articolo precedente abbiamo parlato di uno studio sulle funzioni esecutive che predicono le abilità matematiche.
Questa volta, invece, grazie a uno studio di Johann e colleghi [1], parleremo di funzioni esecutive e lettura. In particolare, per la lettura, saranno esaminate la decodifica e la comprensione, due componenti indipendenti ma altamente correlate.
L’ipotesi è che diverse sottocomponenti delle funzioni esecutive possano giocare un ruolo importante nella lettura. In particolare:
- La memoria di lavoro in generale, secondo recenti studi (in particolare la metanalisi di Peng e colleghi [2]), correla in modo significativo con le abilità di lettura, soprattutto nei primi anni, ovvero nella fase di acquisizione della lettura, mentre la memoria di lavoro verbale in particolare sarebbe più utile nelle fasi successive.
- La flessibilità potrebbe avere un ruolo importante nel gestire il passaggio tra le informazioni importanti appena lette e le nuove informazioni da acquisire nel corso della lettura.
- L’inibizione potrebbe servire a identificare le informazioni rilevanti nel corso della lettura, tralasciando quelle meno importanti.
Lo studio
Lo studio è stato effettuato su 186 bambini tedeschi di terza e quarta elementare che hanno sostenuto:
- Un compito di span (memoria di lavoro)
- Un compito simile allo stroop (inibizione)
- Un compito di switching (flessibilità)
- Un test di lettura
- Un test di intelligenza fluida (matrici colorate di Raven)
Nella batteria di test tedesca (ELFE 1-6) la valutazione della comprensione è effettuata su tre livelli:
- Parola (72 items): il soggetto osserva l’immagine e deve scegliere la parola corrispondente fra 4 parole fonologicamente simili (3 minuti per farne il più possibile)
- Frase (28 frasi): il soggetto deve scegliere la parola per completare la frase fra 4 distrattori fonologicamente simili (3 minuti per farne il più possibile)
- Comprensione (13 testi brevi): il soggetto deve leggere i testi e rispondere alle 20 domande a risposta multipla da fare in sette minuti.
I risultati
Lo studio ha mostrato che:
- Lo span di memoria di lavoro e l’inibizione correlano in modo significativo con la velocità di lettura, ma (sorprendentemente) non con la comprensione del testo
- La flessibilità correla in modo significativo con la comprensione del testo
- L’intelligenza fluida correla sia con la comprensione del testo che con la velocità di lettura
In generale, come abbiamo visto per la relazione tra funzioni esecutive e abilità matematiche, studi come questo iniziano a delineare le relazioni tra le singole sottocomponenti e i risultati che cerchiamo di ottenere, e questo può essere sicuramente utile nella pianificazione degli interventi. D’altro canto, è sempre bene ricordare che il modello delle funzioni esecutive è, come sempre, un modello, e che spesso i processi coinvolti sono più di quelli che vengono inclusi all’interno di uno studio; il rischio di essersi lasciati sfuggire delle possibili variabili confondenti è, dunque, da tenere in considerazione.
Inoltre, come anticipato all’inizio, il rapporto tra la memoria di lavoro e la lettura sembra essere variabile con l’età, dunque uno studio come questo, centrato su bambini di terza e quarta elementare, potrebbe non essere generalizzabile alle classi inferiori e superiori. Tuttavia, resta un buon punto di partenza per cercare di capire i meccanismi diversi che stanno alla base della velocità di lettura e della comprensione, due funzioni altamente correlate ma, come confermato da questo studio, anche per certi versi indipendenti.
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