Abbiamo già parlato del ruolo delle funzioni esecutive nel predire il rendimento scolastico e di training combinati di memoria di lavoro e calcolo. Oggi, invece, prenderemo in esame uno studio di Wel e colleghi (2018) [1] che hanno preso in esame il rapporto tra funzioni esecutive e i successivi apprendimenti matematici, con uno studio longitudinale di 4 anni su bambini cinesi.
Partendo dal modello di Miyake [2] i ricercatori hanno considerato tre sotto-componenti delle funzioni esecutive:
- inibizione: la capacità di sopprimere gli impulsi e le informazioni irrilevanti
- flessibilità: l’abilità di attuare comportamenti diversi in base al cambiamento di regole o al tipo di compito
- memoria di lavoro: la capacità di mantenere in memoria ed elaborare le informazioni per brevi periodi di tempo
Lo studio ha seguito 192 bambini cinesi di seconda elementare per quattro anni, al termine dei quali solo 165 hanno continuato a prendere parte allo studio. Le valutazioni delle funzioni esecutive sono state fatte con:
- Connessioni pianificate (batteria CAS) per la flessibilità
- Attenzione espressiva (batteria CAS) per l’inibizione
- Digit span inverso (batteria WISC) per la memoria di lavoro
Dall’analisi dei dati, al netto di altri parametri misurati come l’intelligenza non verbale, la velocità di elaborazione e il senso del numero, è emerso che tutte e tre le sotto-componenti delle funzioni esecutive sono interconnesse, ma predicono aspetti differenti. In particolare:
- La memoria di lavoro sembra predire soltanto la crescita dell’accuratezza nel calcolo
- L’inibizione e la memoria di lavoro sembrano correlare con il livello iniziale della velocità di calcolo, ma non con la sua crescita
Nonostante alcune differenze tra il sistema scolastico cinese e quello italiano, si tratta di primi dati che permettono di individuare le componenti specifiche chiamate in gioco nelle diverse abilità, con lo scopo di effettuare in futuro trattamenti sempre più mirati.
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Bibliografia
[2] Miyake, A., Friedman, N. P., Emerson, M. J., Witzki, A. H., and Howerter, A. (2000). The unity and diversity of executive functions and their contributions
to complex “frontal lobe” tasks: a latent variable analysis. Cogn. Psychol. 49, 49–100.
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