Quando si parla di ictus, si citano spesso le difficoltà più evidenti come l’impossibilità a parlare e/o a comprendere (afasia), l’apparente immobilità di parte del corpo (emiplegia o emiparesi) e le continue dimenticanze (amnesia). Ci sono anche molte ragioni perché tali disturbi siano così noti, visto soprattutto il loro potenziale invalidante nella vita di ogni giorno.
In pochi però conoscono quello che in gergo tecnico viene chiamato neglect (detto anche eminegligenza spaziale o negligenza spaziale unilaterale). Si tratta di una sindrome causata solitamente da lesioni dell’emisfero destro del cervello.
In che cosa consiste il neglect?
Senza scendere troppo nei particolari, le persone affette da questa sindrome tendono involontariamente a ignorare ciò che si trova alla loro stessa sinistra o alla sinistra di un oggetto che stanno guardando. Sembrano non vedere una persona che si trova nella loro parte sinistra del campo visivo.
Possono, per esempio, non accorgersi di chi o cosa gli sta a sinistra o addirittura non sentire ciò che viene loro detto da chi sta in quella parte di spazio (talvolta attribuendo a chi sta alla loro destra ciò che è stato detto da chi è collocato invece alla loro sinistra) e, in alcuni casi, arrivare a ignorare la propria parte sinistra del corpo, sia non radendosi o non inforcando gli occhiali da quella parte, per esempio, sia evitando proprio di muovere gli arti sinistri.
Malgrado l’apparenza non si tratta di problemi sensoriali (visivi, uditivi, tattili, propriocettivi) ma di un deficit nell’orientare l’attenzione in una determinata area. È noto infatti un esperimento in cui alcuni pazienti con questa patologia si dimostravano incapaci anche soltanto di immaginare la parte sinistra di oggetti a loro noti.
Come si manifesta il neglect?
Tra i sintomi più comuni c’è la deviazione degli occhi verso il lato della lesione cerebrale (di solito destra), la tendenza a non usare l’arto sinistro (quello opposto a dove di solito si trova la lesione cerebrale) e la mancanza di attenzione alle informazioni provenienti dal lato sinistro (nella maggior parte dei casi) del corpo e/o del campo visivo.
Questi sintomi possono essere molto variabili, sia per tipo che per gravità, in base alla sede della lesione, alla sua estensione, all’età della persona colpita e alle sue condizioni di salute precedenti la lesione.
Come si diagnostica il neglect?
La diagnosi di neglet avviene di solito nel corso di una valutazione neuropsicologica, durante la quale il paziente viene osservato nel suo modo di comportarsi, si indaga la sua storia clinica e viene sottoposto a diversi test, tra i quali quelli specifici per rilevare la presenza di eminegligenza spaziale.
La diagnosi è importante perché questa patologia crea non pochi ostacoli al reinserimento del paziente nel suo contesto quotidiano.
Benché nella maggior parte dei casi questo disturbo mostri un’apparente remissione spontanea (a volte “sfuggendo” anche alla sua rilevazione tramite alcuni test) la sua presenza continua a influenzare la vita del malato; è ormai noto infatti che molte persone con questa sindrome, imparano col tempo a spostare volontariamente la propria attenzione verso il campo visivo compromesso.
Nonostante ciò, in determinate condizioni questa patologia può far notare la sua presenza: un esempio tipico riguarda le circostanze in cui le risorse attentive del soggetto sono già impiegate in qualche compito (anche soltanto conversare). In queste occasioni non è raro vedere la persona urtare gli oggetti perché non è più in grado di rilevarne la presenza.
Come si riabilita il neglect?
A fronte di quanto descritto precedentemente appare necessario prevedere le più opportune modalità di gestione e compensazione del problema. Esistono oggi diversi tipi di trattamento per questo deficit che hanno ormai dimostrato una certa efficacia. Sarà il riabilitatore a dover valutare, caso per caso, le più opportune strategie per far fronte a queste difficoltà.
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