Una grandissima parte della popolazione utilizza ormai WhatsApp per le sue comunicazioni quotidiane. Questa utilissima app può essere utilizzata anche per migliorare la comunicazione nelle persone con afasia? In questo articolo vi diremo perché, secondo noi, potrebbe essere proprio così.

Gli studi

Negli ultimi anni sono stati soprattutto due i case studies che hanno utilizzato esplicitamente il texting all’interno delle terapie dell’afasia: Writing Treatment for Aphasia A Texting Approach (di Rising et al, 2013) e A structured approach to train text messaging in an individual with aphasia (Beeson et al., 2018). In entrambi gli studi, i soggetti avevano effettuato un precedente training per il miglioramento della scrittura a mano di parole singole secondo un metodo chiamato CART (Copy and Recall Treatment, Beeson 1999) che consiste nel rinforzare la rappresentazione ortografica attraverso attività di copia e rievocazione associate a informazioni semantiche (soprattutto immagini) che vengono fornite.

Nello studio del 2013 il paziente ha effettuato 15 ore di trattamento ambulatoriale e 15 ore di attività a casa su un periodo di 9 settimane). Il paziente ha mostrato miglioramenti significativi sia nelle parole ricopiate a mano (CART) che in quelle scritte al cellulare (T-CART). Nel follow-up a 22 mesi, la prestazione era comunque positiva, ma leggermente migliore per le parole scritte a mano (è probabile che la scrittura a mano aiuti a rafforzare la rappresentazione ortografica più della digitazione). Tuttavia, l’aspetto importante è stato il progressivo utilizzo, da parte del paziente, del cellulare e della messaggistica per la comunicazione a distanza con la famiglia e gli amici.

Nello studio del 2018 si è cercato di proporre un approccio più strutturato e, soprattutto, in grado di andare al di là della scrittura della singola parola. La paziente ha seguito un percorso in tre fasi:

  1. Uso di base del cellulare e scrittura di parole isolate (16 sessioni da 1h, su 12 settimane)
  2. Scrittura di frasi su 9 scambi conversazionali scritti predefiniti (8 ore su 4 settimane)
  3. Espansione e generalizzazione: risposte non predefinite e uso di nuove frasi per avviare una conversazione (10 ore su 5 settimane)

I vantaggi

Quali possono essere i vantaggi di un approccio del genere?

  • Sempre più persone utilizzano lo smartphone e i programmi di videoscrittura; questo permetterà di eliminare o ridurre delle fasi di addestramento iniziale all’utilizzo del mezzo attualmente presenti soprattutto per la fascia più anziana
  • La molteplicità di canali utilizzabili: nota vocale, testo, emoticon, fotografie (vd. più avanti)
  • La digitazione è spesso più facile della scrittura a mano, in quanto non è necessario richiamare la lettera dalla propria memoria, ma individuarla nella tastiera; anche la memoria motoria nella digitazione  può aiutare a comporre più rapidamente la parola (si pensi, ad esempio, alla parola “bene” che richiede per due volte lo stesso spostamento b-e e n-e con una leggera variazione)
  • Rispetto alla scrittura su tastiera, quella su cellulare richiede abitualmente una sola mano (facilitante nei casi di emiplegia/emiparesi)
  • L’utilizzo del correttore e del suggerimento nella digitazione può ridurre considerevolmente la fatica nella scrittura

Cosa fare in comprensione

Dal punto di vista della comprensione è possibile inviare messaggi in diverse modalità:

  • Nota vocale: utile soprattutto quando la persona afasica ha difficoltà nella lettura, ma riesce a comprendere bene il parlato
  • Emoticon: possono essere utilizzate da sole (se abbastanza esplicative) o in associazione al testo scritto per potenziarne il messaggio
  • Testo: può essere letto (se esiste la capacità residua) da solo o in associazione con le emoticon, oppure può essere confrontato con una tabella che il soggetto afasico ha a disposizione
  • Fotografia: può essere inviata come risposta nel caso il soggetto afasico faccia molta fatica a comprendere sia il testo scritto che una frase detta attraverso la nota vocale

Cosa fare in produzione

Dal punto di vista della produzione è possibile inviare messaggi in diverse modalità:

  • Nota vocale: quando possibile, almeno per parole o brevi frasi
  • Emoticon: permettono di sintetizzare un concetto in una o più immagini (es: il termometro per la febbre o la faccina arrabbiata)
  • Testo: può essere prodotto su copia (ad esempio appoggiandosi a una tabella di espressioni già pronte) o spontaneamente attraverso il recupero lessicale o la composizione fonologica; si può usare il suggerimento per ridurre la fatica nella scrittura della parola intera.
  • Fotografia: può essere utile per indicare, ad esempio, un problema (es: è caduto un vaso a terra)

Criticità

Le principali criticità riscontrate riguardano:

  • Una fase di addestramento più o meno lunga per coloro che hanno avuto un’esposizione agli strumenti digitali scarsa o nulla
  • La difficoltà iniziale nell’individuare le lettere che sulla tastiera hanno una disposizione diversa da quella alfabetica
  • Difficoltà periferiche di vista, motorie o di coordinazione che possono rallentare anche in modo considerevole la lettura e la scrittura

Conclusioni

Finora le uniche evidenze disponibili riguardano dei semplici case studies ma, da un lato la quantità di canali comunicativi messi a disposizione dalle nuove tecnologie (testo, icone, audio, foto), dall’altro il valore “ecologico” di questo tipo di approccio (le persone utilizzano abitualmente WhatsApp per comunicare e migliorare la loro possibilità di farlo può avere ripercussioni importanti sulla qualità della loro vita) ci portano a pensare che la riabilitazione della scrittura su smartphone avrà un peso importante nel futuro più prossimo.

I nostri corsi e materiali sul trattamento dell’afasia

Bibliografia

Beeson PM, Higginson K, Rising K., Writing treatment for aphasia: a texting approach, J Speech Lang Hear Res. 2013 Jun;56(3):945-55. doi: 10.1044/1092-4388(2012/11-0360).

Mira Fein, Chelsea Bayley, Kindle Rising & Pélagie M. Beeson (2020) A structured approach to train text messaging in an individual with aphasia, Aphasiology, 34:1, 102-118, DOI: 10.1080/02687038.2018.1562150

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