Chiariamo subito un concetto fondamentale: questo tipo di screening non è una diagnosi.
Allora che cos’è uno screening per i DSA?
Si tratta di una procedura per individuare le persone con difficoltà che interferiscono con gli apprendimenti (per esempio dislessia, disortografia, discalculia, ADHD…). Detto in altri termini, si cerca di capire, tramite alcuni test, se siano opportuni ulteriori approfondimenti (la vera e propria valutazione diagnostica) oppure no.
In che cosa consiste uno screening per i DSA?
Come già accennato, si tratta della somministrazione di alcuni test e questionari in grado di rilevare la presenza di difficoltà, soprattutto riguardo agli apprendimenti scolastici.
In cosa differisce da una vera e propria diagnosi neuropsicologica?
La differenza è sostanziale: nel caso dello screening si va “semplicemente” a vedere, tramite prove standardizzate, se siano presenti difficoltà (per esempio nella lettura o nella scrittura), mentre con la valutazione neuropsicologica vera a propria si vanno a testare in maniera molto più approfondita le difficoltà e le potenzialità di una persona.
Facciamo un esempio: supponiamo che un bambino di quarta elementare abbia ottenuto risultati nella prova di lettura significativamente inferiori rispetto a quanto atteso per la sua età, e che sua madre abbia riferito difficoltà di apprendimento. Saremmo in questo caso in presenza di probabili difficoltà di apprendimento ma al tempo stesso avremmo indicazioni poco specifiche.
Un successivo approfondimento neuropsicologico permetterebbe di inquadrare in modo più specifico il tipo di difficoltà che presenta il bambino. Si tratterà quindi, tramite prove standardizzate (e non solo), di analizzare il funzionamento intellettivo, le capacità attentive, le funzioni esecutive, le capacità di memoria, il linguaggio… oltre che andare ad approfondire il livello degli apprendimenti di tipo scolastico (lettura scrittura e calcolo).
In questo modo si otterrà un profilo del bambino che consenta di analizzare il tipo di lettura attuato dal bambino (la lettura è lenta? Su quali tipi di parole rallenta? Fa errori? Di quale tipo sono gli errori?) e di comprendere il tipo di difficoltà da lui incontrate per capire, infine, cosa sia possibile fare.
Perché non fare direttamente una diagnosi approfondita?
Una valutazione diagnostica è un percorso lungo che richiede un impegno mentale (per il ragazzo), economico e molto tempo (tante ore perché una valutazione ha valore solo se approfondita); in questo senso lo screening permette di identificare le persone che necessitano di un approfondimento diagnostico, evitando questa procedura alle persone che non ne presentano il bisogno.