Le abilità scolastiche possono contribuire in modo significativo alla possibilità di trovare un lavoro, di migliorare la propria condizione economica e di accedere a un livello di istruzione più alto. Tra le abilità scolastiche, la lettura e la matematica sono quelle che hanno un impatto praticamente in tutte le fasi della vita di uno studente. Diversi studi hanno cercato di individuare le variabili correlate al successo in questi due ambiti.

In uno studio recente, Geary e colleghi (2020) [1] hanno indagato la relazione tra diverse variabili e le competenze in lettura e matematica in un gruppo di 315 studenti di seconda e terza superiore di I grado. Tutti i partecipanti sono stati valutati attraverso:

  • Test del QI (matrici di Raven e vocabolario)
  • Prove relative a lettura e matematica (operazioni numeriche e prove di lettura)
  • Altri test cognitivi (span di cifre, liste di parole da memorizzare, test di Corsi)

Inoltre, è stata indagata la motivazione allo studio (stima dell’importanza degli argomenti da studiare), l’ansia nei confronti della matematica e il comportamento attentivo.

L’intelligenza (unita alla memoria di lavoro) è risultata il parametro principale per predire la velocità e l’accuratezza della lettura e le capacità matematiche. Il comportamento attentivo, invece, sembra avere un ruolo più significativo nella matematica che nella lettura. La mancanza di attenzione, in pratica, potrebbe portare a un apprendimento più lento della matematica. Un’altra supposizione alla quale sono giunti gli autori dopo l’analisi dei dati è che le abilità spaziali potrebbero potenziare l’efficacia dell’apprendimento della matematica; inoltre, i test visuospaziali (come il test di Corsi) potrebbero aiutare a capire le differenze nel successo matematico tra i diversi bambini. La memoria a breve termine verbale si è rivelata l’unico fattore predittivo correlato alla lettura (accuratezza e rapidità), ma non alla matematica.

Capacità cognitive, attenzione in classe e interesse del soggetto verso la materia sembrano strettamente correlati. Da un lato, la mancanza di attenzione potrebbe essere dovuta al fatto che lo studente con difficoltà scolastiche prima o poi perde interesse nella materia; gli studenti con capacità cognitive più alte, inoltre, investono più tempo nell’apprendimento scolastico poiché incontrano meno difficoltà. Da questo punto di vista, è necessario rendere le materie più interessanti e più semplici da comprendere per mantenere alta l’attenzione degli studenti; è stato visto che gli studenti con difficoltà sia in matematica che in lettura hanno un rischio più alto di andare incontro a problemi di tipo educativo e occupazionale nel corso della loro vita.

Ci sono molte variabili che possono correlare con le difficoltà accademiche (come l’ambiente in cui si vive, ecc.). Nonostante questi limiti, questo studio apre nuove potenziali aree di ricerca per comprendere le difficoltà accademiche al di là delle semplici prove relative agli apprendimenti scolastici.

Bibliografia

Geary David C., Hoard Mary K., Nugent Lara, Ünal Zehra E., Scofield John E., Comorbid Learning Difficulties in Reading and Mathematics: The Role of Intelligence and In-Class Attentive Behavior, Frontiers in Psychology, 11:3138, 2020