Gli sviluppi tecnologici degli ultimi decenni hanno portato progressivamente a una maggiore esposizione allo schermo (screen time) sia nei bambini che negli adulti a livello globale [1]. La letteratura scientifica definisce lo screen time come il tempo trascorso di fronte a qualsiasi schermo, come telefoni, videogiochi, televisori, computer e tablet [2]. Il tempo trascorso davanti allo schermo viene inoltre suddiviso in attivo o passivo [3]: lo screen time attivo implica un impegno cognitivo e/o fisico nel processo di utilizzo di un dispositivo mentre lo screen time passivo avviene quando si assorbono informazioni passivamente dallo schermo. Attività di screen time attivo possono essere ad esempio l’utilizzo di giochi educativi, il modificare immagini o il fare disegni. Attività di screen time passivo comprendono invece il monitoraggio dei social media, il guardare video su YouTube (soprattutto se è attivo l’autoplay, quando il video successivo non viene dunque scelto, ma guardato solo perché proposto) o il giocare a giochi ripetitivi. Questa distinzione è molto importante, in quanto aiuta a comprendere quali effetti specifici abbia il tempo trascorso davanti allo schermo.
L’analisi della letteratura ha rivelato infatti che lo screen time può avere sia effetti positivi che negativi sullo sviluppo dei bambini [4]. Gli effetti positivi includono il potenziale valore educativo, l’espansione del vocabolario, l’esposizione dei bambini alla diversità culturale e linguistica, e la possibilità di tenerli occupati in modo sicuro [5,6,7]. Fra gli effetti negativi vi sono invece potenziali deficit attentivi, problemi nelle funzioni esecutive e ritardi nello sviluppo linguistico [2]. Tuttavia, il legame tra screen time e sviluppo del linguaggio non è così immediato e vanno considerati diversi fattori, fra cui la durata di esposizione allo schermo, la presenza di un co-spettatore (come un genitore o un caregiver) e le caratteristiche dei media utilizzati.
Per analizzare meglio la relazione fra screen time e sviluppo del linguaggio nei bambini, Karani e colleghi hanno condotto una scoping review [8]. Lo studio mirava a rispondere alla seguente domanda: Quali effetti ha lo screen time sullo sviluppo del linguaggio dei bambini?
Lo studio.
La ricerca è stata effettuata nel 2020 nei seguenti database elettronici: Google Scholar, PubMed, EBSCO, JSTOR, Wiley Online Library, ScienceDirect, SAGE Journals e SpringerLink. I criteri di inclusione comprendevano studi pubblicati in inglese dal 2000 in poi (fino al 2020), con particolare attenzione allo sviluppo del linguaggio e al tempo trascorso davanti allo schermo. Fra i 930 articoli identificati, solo 12 rispondevano appieno ai criteri di inclusione ed esclusione.
La maggior parte degli articoli mirava direttamente a valutare la relazione tra sviluppo linguistico e screen time. Due articoli hanno invece esaminato il linguaggio utilizzato dai bambini quando comunicano attraverso i dispositivi tecnologici in relazione alle linee guida dell’Accademia Americana di Pediatria (APA), secondo cui i bambini di età inferiore ai 2 anni non dovrebbero essere esposti allo schermo. Queste due fonti si differenziano dalle altre: il tempo trascorso sullo schermo non è stato preso in considerazione. Nella revisione, sono stati analizzati due temi principali: i diversi fattori che modulano l’influenza dello screen time e la diversa influenza che ha lo screen time ha sullo sviluppo del linguaggio.
I fattori che modulano l’influenza dello screen time.
È stato riportato che i bambini che hanno un televisore nella loro stanza passano più tempo a guardare la televisione rispetto agli altri bambini [9]. Tuttavia, sembra che non esista una correlazione tra il sesso del bambino, la presenza di una televisione nella loro stanza e un possibile ritardo nello sviluppo del linguaggio [9, 10, 11]. La durata dello screen time dipende anche da fattori culturali e socioeconomici e può essere influenzata dalle abitudini dei membri della famiglia del bambino [8]. Anche la situazione economica e la sicurezza del quartiere sembrano influenzare la durata dell’esposizione allo schermo dei bambini. Uno degli studi analizzati ha riportato che i bambini guardano una quantità maggiore di televisione se il quartiere in cui vivono è percepito come più pericoloso rispetto a un quartiere più sicuro, in quanto sono più al sicuro in casa rispetto a giocare all’aperto [13]. Sembra inoltre che lo screen time aumenti durante la crescita, il che implica una relazione diretta tra la durata dello screen time e l’età [10]. Diversi articoli riportano un legame tra la durata dello screen time e i ritardi del linguaggio ricettivo ed espressivo [9, 10, 13]. Questo dimostra che una maggiore esposizione allo schermo nei bambini non è raccomandabile.
Altro fattore importante da considerare è se lo screen time avviene sotto la supervisione di un adulto (co-visione) o in modo indipendente. Gli adulti dovrebbero infatti assicurarsi che i loro figli abbiano accesso a contenuti appropriati dal punto di vista linguistico e dell’età [14]. La visione di due o più ore al giorno di TV da parte dei bambini in modo indipendente ha mostrato punteggi di comunicazione 6,25 volte inferiori rispetto alla stessa quantità di TV guardata con la supervisione di un adulto [9]. Questo implica che la visione indipendente può avere un impatto negativo sul bambino, rendendo la visione supervisionata dall’adulto l’opzione da preferire. Sebbene lo screen time possa aiutare a promuovere l’apprendimento, non è comparabile a ciò che può essere appreso attraverso le interazioni sociali [16]. È importante, dunque, che un adulto competente (genitore, fratello, sorella, caregiver), fornisca stimoli ponendo domande e interagendo con il bambino durante la visione di un programma, in quanto ciò favorisce l’espansione del vocabolario e lo sviluppo della comprensione linguistica. Si può dunque sostenere che la co-visione incoraggia lo sviluppo del linguaggio.
Inoltre, pare che le caratteristiche del programma visionato possano influire sullo sviluppo del linguaggio più della durata del tempo trascorso a guardare il programma stesso [15]. È dunque consigliabile prendere in considerazione le caratteristiche del programma e/o dei video quando si sceglie un programma per bambini. Gli adulti dovrebbero infatti assicurarsi che i loro figli abbiano accesso a contenuti appropriati dal punto di vista linguistico e dell’età [14]. I video che hanno un ritmo rapido, con pochi primi piani, immagini che lampeggiano o cambiano, linguaggio ridotto e un aumento della frequenza dei fotogrammi possono causare ritardi nel linguaggio [8]. I video dal ritmo rapido possono infatti essere cognitivamente pesanti per i bambini [9, 12]. Le caratteristiche del programma fanno riferimento anche alla televisione “di sottofondo”, che comprende anche contenuti che potrebbero non essere comprensibil, con conseguente peggioramento delle capacità cognitive in quanto vi si presta poca o nessuna attenzione e si riduce l’interazione genitore-bambino, centrale per lo sviluppo cognitivo [17, 18]. La televisione di sottofondo può influire negativamente sull’acquisizione e sull’uso del linguaggio, sulle funzioni esecutive, sulla qualità del gioco, sull’attenzione e sulla cognizione dei bambini di età inferiore ai 5 anni [8].
Influenze positive e negative dello screen time sullo sviluppo del linguaggio
In generale, lo screen time può avere effetti positivi sulle capacità cognitive, sul linguaggio e sull’alfabetizzazione del bambino [14, 19]. Inoltre, può aumentare il vocabolario e le capacità di produzione linguistica nei bambini di due anni e mezzo [12]. Diversi studi dimostrano che una sufficiente esposizione ripetitiva a un programma migliora le capacità di problem-solving, l’abilità di imitazione e la capacità di imparare nuove parole [12]. È stato dimostrato tuttavia che bambini di età inferiore ai 22 mesi non sono stati in grado di apprendere nuove parole tramite esposizione ripetuta a un programma televisivo, ma hanno imparato parole nuove simili nel loro ambiente naturale [20]. Una esposizione allo schermo troppo intensa può avere un impatto negativo sull’attenzione, e ciò può influire sull’alfabetizzazione del bambino e questi effetti negativi superano i vantaggi per la cognizione e l’alfabetizzazione [14].
I primi 3 anni di vita del bambino sono importanti per lo sviluppo del cervello, che è influenzato dai fattori ambientali [14]. A questo proposito, sembra che un’età di esposizione allo schermo troppo precoce possa provocare ritardi nello sviluppo del linguaggio. Secondo l’APA, i bambini al di sotto dei due anni non dovrebbero guardare la televisione [10]. Questo perché dovrebbero comprendere il concetto di doppia rappresentazione, che inizia a svilupparsi intorno ai due anni di età [12]. L’incapacità dei bambini di età inferiore ai due anni di distinguere la realtà quotidiana da ciò che accade sullo schermo, insieme ai loro sforzi per dare un senso a regni esperienziali in competizione tra loro, può avere un impatto negativo anche sulle funzioni esecutive [10].
Conclusioni.
Le attuali linee guida relative allo screen time stabilite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’APA stabiliscono che i bambini di età inferiore ai 2 anni non dovrebbero essere esposti allo schermo, quelli di età compresa tra i 2 e i 4 anni non dovrebbero superare un’ora al giorno e quelli di età compresa tra i 5 e i 17 anni non dovrebbero superare le 2 ore al giorno.
La revisione ha rivelato che l’influenza del tempo trascorso davanti allo schermo è multifattoriale e comprende influenze sia positive che negative sullo sviluppo del linguaggio nei bambini. La maggior parte degli studi analizzati indica che l’aumento della quantità di tempo trascorso davanti allo schermo e l’età precoce di esposizione hanno effetti negativi sullo sviluppo del linguaggio, soprattutto per i bambini di età inferiore ai due anni, mentre l’età più avanzata di inizio dell’esposizione mostra alcuni benefici. Inoltre, anche le caratteristiche dei video, i contenuti e la co-visione influenzano lo sviluppo del linguaggio. I genitori svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo del linguaggio. Pertanto, è importante che i bambini vengano stimolati e che interagiscano con i membri della famiglia attraverso interazioni faccia a faccia per facilitare l’apprendimento in modo più efficiente. Al momento sembra che le influenze negative dello screen time superino quelle positive e i ricercatori invitano ad approfondire questo aspetto in studi futuri.