Come abbiamo già avuto modo di dire parlando di un trattamento combinato di memoria di lavoro e abilità di calcolo, non pochi ricercatori hanno espresso dubbi rispetto alla generalizzazione degli effetti dei training di memoria di lavoro[3][5].

Per questo motivo, da qualche anno iniziano a essere portate avanti ricerche in cui si cerca di combinare i training di memoria di lavoro con quelli incentrati sulla metacognizione (per una definizione, vedi il nostro glossario).

Recentemente Carpenter[1] e colleghi hanno indagato gli effetti di un percorso volto a potenziare la metacognizione con lo scopo di osservarne gli effetti su altri compiti che non erano stati direttamente allenati.

Nello specifico, gli studiosi hanno sottoposto un gruppo di partecipanti a un training di discriminazione percettiva di 8 incontri, durante il quale ricevevano feedback sui propri giudizi metacognitivi.

I progressi delle persone sottoposte a questo percorso erano superiori a quelli di un altro gruppo che riceveva soltanto feedback sulla propria performance.

Inoltre, gli effetti di tale allenamento si estendevano a stimoli mai utilizzati prima e anche a compiti di diversa natura, per esempio un compito di memoria.

In altro studio di Pisacco e collaboratori[4], con un campione di persone con ADHD (di circa 13 anni di età), si è invece passati a valutare un training combinato di memoria di lavoro e metacognizione applicata alla scrittura, confrontandolo con un training incentrato soltanto sulla memoria di lavoro.

Come ci si poteva attendere, il trattamento combinato dava miglioramenti superiori in alcuni aspetti della produzione del testo. Inoltre, sempre il trattamento combinato, dava una più marcata riduzione dell’iperattività.

Gli autori hanno interpretato questo effetto inaspettato come la conseguenza del training di scrittura focalizzato su aspetti metacognitivi.

Un’altra ricerca portata avanti da Carretti e colleghi[2], anche se più datata delle altre citate (2014), ha analizzato l’effetto congiunto di un percorso di potenziamento della memoria di lavoro e sulla metacognizione.

A questo scopo i partecipanti alla ricerca (bambini tra i 9 e gli 11 anni) sono stati suddivisi in 3 gruppi: il primo lavorava con esercizi sulla memoria di lavoro e strategie metacognitive per la comprensione del testo scritto, il secondo lavorava con esercizi sulla memoria di lavoro e strategie metacognitive per la comprensione del testo orale, il terzo (gruppo di controllo) svolgeva per un periodo paragonabile di tempo soltanto attività di lettura silente e successivamente rispondeva a domande sul testo appena letto.

Come prevedibile, i due training miglioravano le performance dei bambini maggiormente rispetto al gruppo di controllo ma con alcune differenze:
soltanto il gruppo sottoposto al training congiunto di memoria di lavoro e metacognizione su testo scritto mostrava incrementi nei test di memoria di lavoro (e questo miglioramento era correlato a quello nella comprensione del testo orale).

Inoltre, lo stesso gruppo otteneva poi punteggi migliori nelle prove di comprensione del testo, sia scritto che orale.

Va aggiunto che i miglioramenti persistevano anche a distanza di 8 mesi.

Nonostante la necessità di studi che replichino questi dati e che permettano di scindere l’influenza del training di memoria di lavoro da quella del training metacognitivo, i dati discussi lasciano supporre che i trattamenti integrati conducano a risultati migliori.

Sembra di poter dire quindi che in presenza di difficoltà attentivo-esecutive sia opportuno lavorare anche sugli aspetti “strategici”, non limitandosi cioè a potenziare specifiche funzioni cognitive più basiche, come la memoria di lavoro.

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Bibliografia

  1. Carpenter, J., Sherman, M. T., Kievit, R. A., Seth, A. K., Lau, H., & Fleming, S. M. (2019). Domain-general enhancements of metacognitive ability through adaptive training. Journal of Experimental Psychology: General148(1), 51.
  2. Carretti, B., Caldarola, N., Tencati, C., & Cornoldi, C. (2014). Improving reading comprehension in reading and listening settings: The effect of two training programmes focusing on metacognition and working memory. British Journal of Educational Psychology84(2), 194-210.
  3. Melby-Lervåg, M., & Hulme, C. (2013). Is working memory training effective? A meta-analytic review. Developmental psychology49(2), 270.
  4. Pisacco, N. M. T., Sperafico, Y. L. S., Enricone, J. R. B., Guimarães, L. S. P., Rohde, L. A., & Dorneles, B. V. (2018). Metacognitive interventions in text production and working memory in students with ADHDPsicologia: Reflexão e Crítica31(1), 5.
  5. Sala, G., & Gobet, F. (2017). Working memory training in typically developing children: A meta-analysis of the available evidence. Developmental Psychology53(4), 671.
  6. Sánchez-Pérez, N., Castillo, A., López-López, J. A., Pina, V., Puga, J. L., Campoy, G., … & Fuentes, L. J. (2018). Computer-based training in math and working memory improves cognitive skills and academic achievement in primary school children: Behavioral results. Frontiers in psychology8, 2327.